GLIEROIDELCALCIO.COM – Lo avevano acquistato con un colpo di mercato senza precedenti, seguendo l’ambizione di un presidente non sempre apprezzato ma molto visionario. Sullo sfondo l’estate del 1984, con la Francia Campione d’Europa, ancora una volta in casa, e la Spagna di Santillana battuta soltanto nell’atto conclusivo del torneo.
Diego Armando Maradona era arrivato a Napoli sorretto dall’attesa di un popolo intero, quel popolo che in lui vedeva il salvatore, il condottiero in grado di condurre una squadra normale in cima alle classifiche del campionato più importante del mondo. Dopo la presentazione del 5 Luglio 1984, con 80.000 persone intente a festeggiare la bellezza di 7 palleggi, conclusi da un lancio verso gli spalti, il Pibe de Oro era chiamato a dimostrare il suo valore nella prima giornata di Serie A.
Avversario, molto ostico (non a caso vincerà quello storico scudetto), il Verona di Osvaldo Bagnoli. Quel 16 Settembre, sull’asso argentino ci andrà Briegel, con una marcatura a tratti asfissiante ma molto efficace. Diventerà lui il protagonista assoluto di quell’incontro, con un gol di testa con stacco imperioso ed una serie di interventi duri ma necessari a fermare il funambolo venuto da Lanus.
Per Diego soltanto qualche sprazzo di classe ed un faccia a faccia con il difficile campionato del Belpaese. Il Verona vincerà per 3-1 grazie alle successive marcature di Galderisi e Di Gennaro.
Per Maradona, il rodaggio di quella stagione getterà le basi per le vittorie strabilianti del triennio ’87 – ’90.