Come sempre attento agli aneddoti del calcio di un tempo, Goal questa volta realizza un articolo sulla Fiorentina degli anni ’80, quella dei Pontello, svelando che con Marco Van Basten era quasi fatta.
[…] Nel 1986 la Fiorentina proverà a portare a casa un altro attaccante, ma questa volta dal profilo diverso: Marco Van Basten. La punta olandese ha solo 22 anni ed è meno noto al grande pubblico. E’ cresciuto calcisticamente nell’Ajax e fin da giovanissimo ha fatto intravedere doti non comuni che gli sono tra l’altro valse una Scarpa d’Oro. Il suo nome non può destare clamore come quelli di Maradona e Rummenigge, ma chi ha deciso di anticipare tutti i club che già si sono fiondati sul ragazzo, ha visto lungo. Quel giovane talento di Utrecht è un fenomeno e la storia dirà che riuscirà a guadagnarsi un posto di riguardo nella storia del calcio. Direttore sportivo di quella Fiorentina è Claudio Nassi e il suo è un progetto di squadra ambizioso. In attesa che Roberto Baggio, ragazzo diciottenne per il quale è stata sborsata l’incredibile cifra di 3 miliardi di lire, si riprenda da un brutto infortunio ad un ginocchio, l’idea è quella di affiancare in attacco al velocissimo Ramon Diaz, una punta di maggior peso: appunto il Cigno di Utrecht. A completare il reparto offensivo sarebbe stato Kieft, compagno in Nazionale di Van Basten che sarebbe arrivato nell’ambito della stessa operazione, mentre il grande obiettivo per il centrocampo è addirittura Falcao, che intanto è arrivato alla naturale scadenza del contratto che lo lega alla Roma. Di lì a poco il cartellino di Van Basten sarebbe diventato di proprietà della Interpro Ltd., e fu proprio con questa società che venne trovato un accordo. Falcao e Van Basten, più i vari Antognoni, Berti, Diaz, Oriali, Baggio e Di Chiara che già facevano parte della rosa. Con questi due innesti la Fiorentina avrebbe potuto competere con chiunque ma, anche in questa occasione, qualcosa si incepperà ad un passo dalla fumata bianca. Claudio Nassi, a casa sua, conserva ancora oggi gelosamente due contratti che tra l’altro ha fatto incorniciare, che testimoniano come Van Basten fosse di fatto già un giocatore della Fiorentina.
“Tra l’A.C. FIORENTINA S.p.A. e la Interpro Ltd, legalmente rappresentate, si conviene e stipula quanto segue:
La Interpro Ltd concede all’A.C. Fiorentina S.p.A. il diritto di opzione per il calciatore Marco Van Basten a titolo definitivo per la somma di L. 7.600.000.000 (settemiliardiseicento milioni) da esercitarsi entro il 25 – 4 – 1986”.
“CONTRATTO ECONOMICO
Con la presente scrittura privata il Sig. MARCO VAN BASTEN si impegna a prestare la propria attività di calciatore professionista in favore dell’A.C. Fiorentina S.p.A. per le sottoindicate stagioni calcistiche:
Stag. 1986/87 compenso globale annuo L. 600.000.000
Stag. 1987/88 compenso globale annuo L. 600.000.000
Stag. 1988/89 compenso globale annuo L. 600.000.000
Eventuali clausole particolari: Casa a spese della Società. Macchina in affitto a spese della Società.
Il calciatore MARCO VAN BASTEN si impegna a sottoscrivere il contratto economico, non appena gli sarà sottoposto dalla Società, sui moduli della Lega Nazionale Professionisti.
Firenze, 30 April 1986”.
Il fuoriclasse olandese sarebbe quindi sbarcato a Firenze a fronte di un esborso da 7,6 miliardi di lire (cifra nella quale era compreso anche il costo del cartellino di Wim Kieft) e ad attenderlo ci sarebbe stato un triennale da 600 milioni di lire a stagione, più una casa e un’auto.
Al momento di far valere l’opzione per l’acquisto, la Fiorentina si tirerà indietro. Il conte Pontello infatti, chiederà a Nassi di succedergli alla presidenza del club e quest’ultimo deciderà di declinare l’offerta e di lasciare la società. Con il suo addio la Fiorentina sceglierà di virare su altri obiettivi, privando per sempre i suoi tifosi di una delle più grandi gioie calcistiche possibili.
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(GOAL.COM di Leonardo Gualano)
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