Fiori, strette di mani e davvero raramente scambio dei gagliardetti. In estrema sintesi questo è il riepilogo del binomio tra capitani della nazionale ed i gagliardetti, dell’Italia, nel periodo tra il 1936 ed il 1942. Dalle immagini reperite solo in una circostanza s’intravede un gagliardetto azzurro; quello che Giuseppe Meazza consegna al capitano jugoslavo prima dell’amichevole tra le due selezioni nazionali disputata a Genova nel maggio del 1938. S’intuisce, dall’immagine, che il gagliardetto riporterebbe sulla fronte il tricolore con uno stemma sul centro. Nulla altro in più. Ed è estremamente bizzarro constatare che, in un periodo come quello fascista in cui il gagliardetto era il simbolo per eccellenza utilizzato dalle varie organizzazioni legate al regime, la Nazionale non utilizzava in pianta stabile, come ad esempio faceva la Francia, uno stendardo dedicato.
Meazza riceve il gagliardetto dal capitano francese prima della partita gioca il 5 dicembre 1937
A testimonianza di questa idiosincrasia da gagliardetto, che fu tale anche in occasione di manifestazioni di rilievo mondiale come i Giochi Olimpici del 1936 ed i campionati del mondo del 1938, le immagini fotografiche che parlano in maniera eloquente.
Cecoslovacchia – Italia maggio 1937 scambio di fiorii tra Planicka e Meazza
Italia – Ungheria 25 aprile 1937
Le foto dell’articolo sono tratte da “Storia illustrata della Nazionale di calcio” edita nel 1952 dal settimanale “Il Calcio illustrato”