I gagliardettî di un club piemontese: il Torino F.C.
Il Torino, attraverso il granata e l’iconico toro, testimonia nei suoi gagliardetti la leggenda di una delle più grandi squadre italiane.
Nei primi anni Trenta i gagliardetti riportavano lo stemma ad ancile con il toro e l’acronimo F.C.T. posti su uno scudo tricolore. Negli anni Cinquanta, erano invece in uso esemplari che riportavano lo scudo con il cosiddetto “toro furioso” e la corona comitale, effigi tratte dalle insegne cittadine.
Torino anni ’50
1951-1952
Anni ’60
Gagliardetto Torino anni ’70
Il retro di tale stendardo aveva un tricolore disposto in senso orizzontale che sostituiva la fascia verticale giallo e blu (colori cittadini) riportata nei gagliardetti del Grande Torino.
1976
Negli anni Sessanta e settanta i gagliardetti, fatto salvo il passaggio dalla denominazione A.C. Torino a quella Torino Calcio, restano con identico stemma e colore. A partire dagli anni Settanta, subentrano stendardi in cui campeggia un ancile in cui trova ancora posto lo stemma del toro.
Anni ’80
Torino anni ’90
2000
Sempre nello stesso periodo, il Torino utilizza gagliardetti bianchi con il disegno del toro rampante in granata. Negli anni Ottanta un nuovo cambio per effetto di due ulteriori versioni del simbolo del toro che vengono puntualmente riprese nei gagliardetti.
gagliardettî Torino anni 2000
2008
2010
Nei novanta, invece, nei gagliardetti viene impresso uno stemma che rinnova la versione in uso negli anni Settanta e sull’ancile accanto al toro viene disegnato il monogramma costituito dalle lettere T e C.
2017
2024-2025
Dal 2000 ulteriori cambiamenti
Dal 2005 ulteriore innovazione con gagliardetti che riprendono il nuovo stemma a scudo con la scritta Torino in testa con il toro, l’anno di fondazione e l’acronimo F.C.. Nella stagione 2024 – 2025, dopo un lungo periodo, il Torino torna a scambiare prima dell’avvio delle gare di Serie A gagliardetti granata tornando, di fatto, ai tradizionali esemplari che hanno caratterizzato la storia di questa gloriosa squadra.
Originario di Ariccia, nel bel mezzo dei Castelli Romani. Impegnato nel mantenere viva la memoria del calcio studiandone “i colori” che lo contraddistinguono. Studioso di Araldica. Tra i più grandi collezionisti al mondo di gagliardetti. Un sito, www.pennantsmuseum.com , per condividere con i calciofili, italiani ed esteri, il fascino intramontabile dei gagliardetti.