GLIEROIDELCALCIO.COM (Andrea Gioia)
Il calcio italiano si chiedeva se, nell’anno del Mondiale, avesse scoperto il nuovo Paolo Rossi.
Quel ragazzetto di nemmeno 19 anni sembrava avere i numeri giusti per raccogliere l’eredità del suo collega toscano, fermo forzatamente per colpa di una squalifica e voglioso di ritornare per giocarsi le residue possibilità iridate.
Il giorno dopo la tripletta al Milan, Nanu Galderisi sembrava essere diventato il re mida di un pallone che tentava di rialzarsi. C’era chi lo paragonava al primo Anastasi, chi prevedeva già una futura coppia gol, chi tornava a ritroso nel tempo per associarlo ai pari statura Hamrin e Lorenzi.
Per dirla tutta, quei tre gol segnati a Piotti erano stati tutti speciali: il primo con un tocco di punta di rapina, il secondo con un inserimento da dietro concluso con uno stacco delicato, il terzo con l’opportunismo dei grandi.
Sbalordiva la sua voglia di arrivare, la sua scaltrezza da attaccante navigato, la sua rapidità di pensiero e tra le linee. Era il nuovo prodotto juventino che esplodeva, un anno dopo il felice inserimento di Marocchino.
Sulle pagine de La Gazzetta dello Sport del 15 Dicembre 1982, Edmondo Fabbri lo esaminava nei dettagli: “Ha un palleggio delizioso, ha il senso dello smarcamento, supera agevolmente l’avversario nell’uno contro uno e, come si è visto proprio contro il Milan, ha un eccezionale fiuto della rete”:
Dal canto suo Helenio Herrera lo ricordava durante il mondiale juniores australiano: “Ricordo che i tifosi italiani di laggiù lo chiamavano Maradona. Forse è un pò esagerato, comunque è un giocatore molto interessante”.
Cudicini, per ultimo, giudicava eccessivo il paragone con Hamrin, ma lo accostava a Pascutti.
Dopo quell’exploit e quella stagione conclusa con la vittoria del tricolore ai danni della Fiorentina, la carriera del mitico Nanu proseguirà ad ottimi livelli, anche se lontano dalla Juventus. Il rientro del “gemello” Rossi e l’inizio dell’era Platini sposteranno Galderisi in Veneto, destinazione Verona. Con gli scaligeri conquisterà l’incredibile scudetto targato Bagnoli e proseguirà una carriera sempre al massimo.
Sembrava essere destinato a diventare il nuovo Rossi. Diventò, comunque, un calciatore iconico del decennio ’80.