Partiamo da due foto tratte da una pubblicazione, del 1992, di Edilio Pesce. Una pubblicazione scritta a quattro mani con Camillo Arcuri: “Genoa and Genova. Una Squadra, Una Città, Cento Anni Insieme”.
La prima foto, in base alla didascalia, si riferisce a una partita, tra Genoa e Lazio, del 1927. Ma c’è qualche incongruenza: il testo indica che nell’immagine si vede il gol del definitivo tre a zero a favore del Genoa. Però, consultando la stampa dell’epoca, risulta che l’unica partita del 1927, tra Genoa e Lazio, fu giocata il 9 ottobre e finì quattro a zero per i rossoblù. Da notare, comunque, Villa Piantelli quando ancora era visibile dal terreno di gioco.
L’altra foto, invece, si riferisce ad una partita tra Genoa e Lazio giocata a Genova, nel ‘29. La didascalia menziona l’uscita del portiere laziale, Ezio Sclavi, sull’attaccante genoano Giovanni Chiecchi. Sullo sfondo si può notare la struttura in costruzione della tribuna. Struttura che sarà ultimata qualche anno dopo.
Fatta questa premessa, possiamo passare al resoconto e alla cronaca di quelle partite.
9 ottobre 1927. Genoa-Lazio 4-0
1927-1928 È la stagione del primo Scudetto ai granata. A Genova si registra una delle numerose fusioni nella storia calcistica della città. Non è la prima e non sarà l’ultima: nasce La Dominante che, a dispetto del nome, finisce penultima nel Girone B del campionato. Il Genoa, invece, finisce secondo nel girone A, proprio dietro il Torino e accede al Girone Finale dove, anche in quel caso, finisce secondo ancora dietro al Torino. Era un Genoa che, in effetti, aveva in rosa ancora non pochi pezzi da 90: Giovanni De Prà, Renzo De Vecchi, Ottavio Barbieri, Alfredo Marchionneschi, Felice Levratto.
Fatta questa premessa, possiamo passare al resoconto e alla cronaca della partita. Il Genoa fatica a passare per tutto il primo tempo, nonostante sia in superiorità numerica dal 33′ a causa dell’espulsione del laziale Manrico Berti.
Poi, nel secondo tempo, i rossoblù dilagano. Al 56′, arriva la rete di Chiecchi. Dodici minuti dopo, Chiecchi si ripete concludendo un’azione iniziata da Catto. Il terzo gol giunge poco dopo, grazie ad un bel gol di testa su corner, realizzato da Ercole Bodini. La serie di reti rossoblù si conclude con Felice Levratto che trasforma un rigore, al 41′, per un evidente fallo di mano di Bottaccini.
GENOVA: De Prà, Lombardo, De Vecchi, Barbieri, Burlando, Parodi, Puerari, Bodini, Catto, Chiecchi, Levratto.
È la stagione del secondo Scudetto per il Bologna. Il Genoa termina quarto nel girone B. La Dominante conclude il campionato finendo nella zona retrocessione. È anche l’anno dell’inizio di quella che si potrebbe definire una “autarchia linguistica”: il Genoa diventa Genova per imposizione del regime fascista. Nel giro di tre o quattro anni, al posto di “Genoa Cricket e Football Club” sulla facciata dello Stadio Luigi Ferraris si leggerà “Genova, Circolo del Calcio”.
Ma torniamo al 26 maggio 1929. È una giornata primaverile molto calda che forse fiacca le energie dei giocatori. In effetti, il primo tempo scorre piuttosto noiosamente, a parte un paio di corner battuti dal Genoa ed alcune occasioni mancate da Catto. Dal pubblico partono anche alcuni fischi. Qualche emozione in più nella seconda frazione di gioco: una serie prolungata di capovolgimenti di fronte e poi il gol “genovano”. Prima però c’erano già stati due tentativi di Levratto piuttosto belli. Il gol arriva subito dopo questi due tentativi, grazie alla tenacia di Chiecchi. La Lazio riesce a contrattaccare solo una volta nella parte restante della partita, senza impensierire De Prà e l’incontro finisce uno a zero a favore dei padroni di casa.
Il taccuino del cronista indica una giornata infelice del laziale Furlani e una prestazione eccellente di Luigi Burlando.