21 novembre: Géza Kertész ed altre ricorrenze
Un magiaro in Italia. Da noi allenò diversi club. Anche Roma e Lazio. Nel 1943 non venne confermato dalla proprietà giallorossa. E decise di tornare in patria. Era l’anno delle bombe a San Lorenzo. Scrisse Francesco Cevasco sul Corriere della Sera del 1° giugno 2018: “Che occuparsi del gioco del calcio non sia soltanto inseguire con lo sguardo ventidue ragazzi che corrono in mutande dietro a un pallone è già ampiamente dimostrato da grandi scrittori di tutto il mondo. Che il gioco del calcio e i suoi protagonisti, calciatori, allenatori, abbiano avuto un ruolo nelle vicende storiche un po’ meno”. Il riferimento era ad un libro dedicato a Géza Kertész, nato il 21 novembre 1894 e fucilato dai nazisti ungheresi: si era travestito da soldato tedesco per permettere la fuga degli ebrei perseguitati.
Assieme a lui morì l’ex compagno di squadra Istvan Toth. Compie sessant’anni Claudio Canzian, 30 presenze nel torneo cadetto: 27 con la Ternana, le altre con il Venezia. Oggi è il venticinquesimo anniversario dal primo gol in Serie A di Darko Kovacevic, in Juventus-Milan: nell’ultima partita nel campionato italiano di George Weah. Quella domenica Edoardo Artistico (Torino) scriveva l’incipit realizzativo in A. Il 21 novembre 1954 Ettore Mannucci metteva a segno la prima rete con la casacca della Vecchia Signora.
GLIEROIDELCALCIO.COM (Antonio Capotosto)