GLIEROIDELCALCIO.COM (Andrea Gioia)
“Roma, Stadio Olimpico, teatro di un nuovo eccezionale avvenimento nella storia del Campionato Italiano a girone unico. Abbiamo infatti per la prima volta uno spareggio per la conquista dello Scudetto. Si fronteggiano Bologna e Internazionale”
Inizia così la telecronaca di Nicolò Carosio quel 7 Giugno del 1964, il giorno dello storico Scudetto del Bologna contro la Grande Inter di Helenio Herrera.
Quel giorno, a festeggiare sul terreno romano, ci sarà un 24enne molto promettente, un emiliano dai piedi buoni che scriverà una pagina importante del calcio italiano.
Giacomo Bulgarelli da Portonovo di Medicina, una carriera dedicata ai colori rossoblù, con i quali rimarrà per 16 anni, un’eternità, rifiutando le proposte allettanti di tecnici che in lui vedevano qualcosa di speciale (su tutti Nereo Rocco ed Edmondo Fabbri).
Sedici anni conditi da quel trionfo in campionato ottenuto quattro giorni dopo la morte del presidentissimo Dall’Ara e da due Coppe Italia, titoli dal valore doppio se si pensa agli squadroni dell’epoca. E poi la Nazionale, la maglia alla quale teneva tantissimo. Era lui il capitano nella peggiore sconfitta azzurra della storia, quell’uno a zero patito contro i velocissimi nord coreani di Park Dopo Ik; c’era lui durante i Mondiali del 1962 e nella famosa Battaglia di Santiago contro i cileni; c’era lui, infine, negli Europei del 1968, gli unici che videro la vittoria dell’Italia.
Giacomo Bulgarelli rimarrà per sempre la bandiera del Bologna con quel suo record di 391 presenze in Serie A che difficilmente verrà battuto.