GLIEROIDELCALCIO.COM – Un addio, quello che il mondo del calcio ha appena dato a Moschino. Aveva 80 anni, era nato il 28 marzo 1939, considerato uno dei centrocampisti più forti della sua epoca.
Cresciuto nelle giovanili del Novara proprio con i piemontesi fa il suo esordio in A a soli 17 anni. Acquistato dal Torino, tra il 1962 e il 1963 viene girato in prestito alla Lazio dove segna anche, tra i cadetti, 5 gol in 20 partite contribuendo alla promozione della squadra di Juan Carlos Lorenzo. Poi il ritorno in granata dove vince la Coppa Italia nel 1968 e confermandosi brillante protagonista del terzo posto in campionato e della semifinale di Coppa delle Coppe nel 1965. Un’autentica colonna del Torino quindi degli anni ’60, con 253 presenze complessive in nove stagioni, come regista di centrocampo. Poi Verona e ancora Lazio voluto da Maestrelli per rinforzare il centrocampo. Qui, tra il 1971 e il 1973, conquista ancora una promozione in Serie A guadagnandosi una conferma per una ulteriore stagione. Proprio con la Lazio chiude la sua carriera dopo aver disputato una tournée negli Stati Uniti.
“Moschino è stato un irrinunciabile punto di riferimento per i suoi allenatori e i compagni, oltre a essere un affidabile rigorista e un professionista esemplare, amatissimo dai tifosi”, recita il comunicato di cordoglio del Torino.
Dotato di visione di gioco risultava essere preziosissimo dal punto di vista tattico, Nereo Rocco lo definì «un cervello in mezzo al campo, un genio del calcio».
I funerali saranno celebrati domattina alle ore 9.30, presso la Parrocchia di San Francesco a Vigevano.