L’Avvenire intervista Giovanni Galli. Il racconto di una carriera unica. Di seguito uno stralcio.
[…] “Carlo Mazzone mi fece esordire in A nel ’77 schierandomi nella ripresa a Torino, contro la Juventus, al posto di Carmignani”. […] “L’annata 1981/82 perdemmo lo scudetto sul filo di lana. Titolo che meritavamo di giocarci quantomeno allo spareggio. Invece la Juve la spuntò per un punto in un finale molto amaro per noi”. […] “Ringrazio Enzo Bearzot che mi convocò. Una esperienza indimenticabile. Decisivo il silenzio stampa post Camerun”.
[…] “Con Arrigo, che avevo incontrato qualche anno prima nelle giovanili viola, l’impatto fu molto forte. metodi di allenamento durissimi, schemi da memorizzare, adattamento a ritmi di lavoro e carichi mai registrati in passato”. […] “(Contro la Stella Rossa) La nebbia del mercoledì ci salvò dall’eliminazione, il giorno dopo sfoderammo una grande prestazione, più forti persino di un arbitro che non vide un gol nitidissimo”.
[…] Lei parò due rigori…
[…] “Ricordo soprattutto il secondo: dovetti allungarmi sulla destra. Ammutolì i 120 mila del Maracanà di Belgrafo, un clima infernale”.
(AVVENIRE di Sergio Taccone)