La Penna degli Altri

73 candeline per Pirola, eroe anni ’70

Published

on

CALCIOATALANTA.IT – Il centrocampista mancino di Vimercate protagonista di quattro stagioni tra B e A sotto Corsini ed Herrera. Accompagnò i primi passi da pro di Scirea

146 presenze e 5 reti, di cui 4 in B (doppietta al Pisa, Como e Massese) e 1 in Coppa Italia al Cagliari nel girone di qualificazione di semifinale edizione 1972-1973. Giovanni Pirola, maglia numero 8 e poi 10, centrocampista mancino di tecnica e soprattutto corsa, piede morbido nei calci da fermo, detto “Il Maratoneta”, non è proprio uno qualsiasi nella storia dell’Atalanta. Due campionati di B e due di A in mezzo al sandwich, per il vimercatese che oggi compie 73 anni. I tempi di Giulio Corsini allenatore, sostituito in corsa da Heriberto Herrera nell’ultima annata del poker bergamasco di Pirola.

LA BRIANZA CHE CORRE. Beneficiato della benemerenza civica del Comune di nascita il 22 dicembre 2011 per meriti sportivi, come premio per combattività e tenacia dimostrare durante l’arco di una carriera con molta gavetta e poca gloria vera, Pirola arriva a Bergamo nell’estate del 1970 dopo due buone stagioni cadette alla Reggina. Vimercatese, Fanfulla, Bolzano e Como le stazioni precedenti, mentre dopo l’addio al nerazzurro sarebbe rimasto in B con Pescara e Modena con l’intermezzo (1975-1976) di Parma in C1 prima di chiudere nel 1981 al culmine di quattro anni al Pergocrema.

PERCASSI E SCIREA. La 10 era di Adelio Moro, capocannoniere di squadra all’esordio di Pirola, liberandosi solo nel 1972. Ovvero in occasione del secondo e ultimo campionato di massima serie nelle vicenda sportiva del giocatore della Brianza che non si arrendeva mai, a volte esagerando un po’ (3 espulsioni da atalantino). Tra i compagni, Antonio Percassi, Giovanni Vavassori e il libero in sboccio Gaetano Scirea, oltre a Sacco e Vernacchia in mezzo e Ghio-Pellizzaro-Bonci davanti. Nel video della disfatta in casa del Milan del 15 ottobre ’72, ecco la sua punizione proprio per la testa di Ghio. “Bonci-Pirola-Pelizzaro olè”, uno dei cori dell’epoca, quello dell’anno dei saluti, snocciolando gli ultimi tre di una formazione citata in rigoroso ordine numerico. Tanti auguri.

Vai all’articolo originale

più letti

Exit mobile version