Il Corriere Romagna racconta la storia di Giuseppe Capanni, simbolo del calcio romagnolo. Ecco un estratto.
[…] La sua prima squadretta fu l’Alba Club che nel 1931 si fuse con lo Sport Club da cui nacque la S.S. Luigi Arcangeli che, viste le dirette dimensioni del campo del Prato Fiera, detto il “Trampolino”, si trasferì provvisoriamente a giocare a Gatteo. Con la disponibilità del nuovo campo di Via Galvani, a fianco della stazione ferroviaria di Savignano, nella stagione 1934-’35 l’Arcangeli disputò il suo primo campionato Figc (Terza Divisione) con Capanni tra i pali. Nato il 2 novembre 1916 era soprannominato “Capoun” per la sua notevole altezza, ed era un giocatore dal fisico massiccio.
[…] L’avventura dell’Arcangeli durò solo un campionato e dopo il suo scioglimento Capanni continuò a giocare nella Vis Pesaro (Prima Divisione) e nell’Alma Juventus Fano (Serie C). Su Capanni ci fu anche l’interessamento dell’Ambrosiana-Inter, ma poi per la stagione 1939-‘40 finì al Novara che all’epoca militava in serie A. L’estremo difensore savignanese non riuscì, tuttavia, a debuttare nel massimo campionato e si limitò a disputare il campionato Riserve (18 presenze) a cui partecipavano le seconde squadre di quelle di serie A. A Novara era in squadra con Raf Vallone il quale, prima di diventare un celebre attore, era stato in gioventù un calciatore anche del Torino. Come racconta Roberto Roberti, memoria storica del calcio savignanese, “negli anni Cinquanta, Capanni riceverà la visita di un ex compagno di squadra dei tempi di Novara, Raf Vallone, fra lo stupore e la curiosità dei presenti davanti al Caffè Commercio di Savignano”.