GLIEROIDELCALCIO.COM (Rocco Calandruccio) – Gli anni ottanta e novanta, è stata un’epoca d’oro per il calcio italiano. La Serie A, era il campionato più competitivo al mondo, dove tutti i migliori giocatori sognavano di venire a giocare. In quegli anni ogni squadra di Serie A, poteva tesserare un numero massimo di tre stranieri. Gli stranieri che approdavano in Italia, erano tutti di qualità, anche quelli che militavano nelle cosiddette provinciali. Tra questi c’era il forte centrocampista svedese dell’Atalanta, Glenn Stromberg, una vera icona per la tifoseria bergamasca. Arrivato a Bergamo dal Benfica nell’estate del 1984, Stromberg ha vestito la maglia della Dea per otto stagioni, collezionando 219 presenze e 18 reti. Nei suoi otto anni vissuti con la formazione atalantina, Glenn ne ha vissuto soltanto uno in Serie B, ma fu quello più emozionante. Nella stagione 1987/1988, Stromberg insieme all’Atalanta di Mondonico furono protagonisti di un’annata straordinaria, conclusa con il ritorno nella massima serie e una storica impresa sfiorata in Europa. L’Atalanta in quella stagione, pur militando in Serie B stupì in Coppa delle Coppe, venendo fermata in semifinale dai belgi del K.V. Mechelen. Stromberg, è stato un giocatore formidabile, elegante nei movimenti, fisico imponente da vero scandinavo e una lunga bionda chioma. Tutte caratteristiche che lo hanno reso un simbolo dell’Atalanta, uno dei capitani leggendari nella storia della Dea. Il legame tra l’Atalanta e Glenn Stromberg, è sempre stato unico e speciale, tanto da portare lo svedese a voler chiudere la carriera a Bergamo, dove ha contribuito a scrivere pagine importanti. Glenn rappresentava il vero senso di appartenenza, sia all’Atalanta che nella nazionale svedese. Giocatore e personaggio grandioso come pochi. A distanza di tanti anni dal suo ritiro (1992), la curva nord in occasione dell’ultimo match casalingo del 2012 fece una bellissima coreografia in cui erano state esibite sette bandiere con i sette nomi dei capitani storici dell’Atalanta e tra questi c’era anche Glenn Stromberg. Tutto questo per far capire cosa rappresenta Stromberg ancora oggi per Bergamo. È difficile, nel calcio moderno per non dire impossibile trovare giocatori come Glenn, unici nel loro modo ad entrare nel cuore di ogni tifoseria.