GLIEROIDELCALCIO.COM (Antonio Capotosto) – “Cadevano le bombe come neve, il diciannove luglio a San Lorenzo”, canta De Gregori. Quel giorno del 1943 mancavano più di cinque mesi al secondo compleanno di Alberto Ginulfi, romano del quartiere. Anche una piazza di Firenze si chiama così. E lui ha salutato la A da giocatore con la squadra gigliata, il 3 aprile 1977. Aveva esordito nella massima serie in Roma-Vicenza del 28 ottobre 1962. Centocinquantasette presenze nei campionati in giallorosso, trenta con il Verona e una con la Viola. Il 19 ottobre di quarantacinque anni fa tornava da avversario all’Olimpico, tra i pali dell’Hellas. Con la Lupa ha conquistato la coccarda tricolore del 1969, a discapito del Foggia, proprio in quello stadio dove scriverà l’explicit nel massimo campionato. E ha inoltre vinto la Coppa Anglo-Italiana trentasei mesi dopo. Il 1972 per Ginulfi significa anche un rigore parato al grande Pelé in un’amichevole tra Roma e Santos. Un penalty respinto a colui che è considerato il più grande assieme a Maradona. E Alberto –ottant’anni oggi- ha allenato Diego (come ricordato nella scorsa stagione in un’intervista al sito ufficiale del club), considerato che era il vice di Bigon nell’annata del secondo scudetto partenopeo.
La nostra intervista video realizzata per il suo 75esimo compleanno