GLIEROIDELCALCIO.COM (Andrea Gioia)
“Complimenti alla Sampdoria che si avvia a vincere lo scudetto”
La sentenza dell’oracolo Maradona avrà la sua certificazione nella primavera del 1991. Quello che il San Paolo ammirerà quel 18 Novembre del 1990 sarà uno squadrone destinato a scrivere una pagina importante nella storia della Serie A, spartiacque tra il calcio romantico che premiava le provinciali e la tirannia degli squadroni di Torino, Roma e Milano.
Il Napoli di Diego non era più quello dello Scudetto strappato a Sacchi; nemmeno El Pibe era più quello di una volta, lacerato dalla voglia di fuga da quella città che lo amava in maniera soffocante e dal desiderio di rivalsa verso quel popolo al quale doveva molto ma che lo aveva, colpevolmente, fischiato nella finalissima del Mondiale.
Quel geniaccio di Boskov conosceva la forza dei suoi ragazzi, plasmati nel corso di un triennio ricchissimo di soddisfazioni, fatto di due coppe nazionali e di una storica Coppa delle Coppe vinta contro l’Anderlecht, nella finale di Göteborg terminata sul 2 a 0. Conosceva, però, anche la forza dei partenopei, sfiancati dagli allori degli anni ’80 ma vogliosi di confermarsi al vertice.
Il Napoli inizierà benissimo quell’incontro, con due tiri del subentrato Venturin e con la sventola di Crippa sulla quale Pagliuca ci metterà una pezza decisiva quanto la deviazione del suo difensore. Passerà in vantaggio con un inserimento da dietro di Incocciati, abile a sfruttare la sponda di Careca. Un vantaggio che però, a detta del capitano argentino, non farà altro che scatenare la foga sportiva dei giovani blucerchiati.
Pareggiarà prima Vialli con una girata al volo, dopo lo scivolone di Baroni, e sarà Mancini a portare in vantaggio la Samp con un colpo di testa sotto misura.
Nel secondo tempo … il capolavoro dei gemelli del gol.
La bordata di Alemao, che si stamperà sulla traversa del San Paolo, sarà l’ultimo colpo di scena nella partita azzurra.
Mikhaylichenko alzerà un cross perfetto per il sinistro di Gianluca Vialli che insaccherà il 3 a 1 con un tiro di rarissima bellezza e precisione.
Attilio Lombardo, allo scadere, partirà dal suo centrocampo con una progressione da ala di razza e servirà un cross per l’accorrente genio marchigiano col numero 10 sulle spalle. Cambio di passo e tiro al volo in mezza scivolata, col destro, il piede di richiamo.
Il 18 Novembre del 1990 sarà il giorno della prima doppietta in Serie A, nella stessa partita, per gli assi sampdoriani. Un giorno storico, come storiche furono quelle reti e quel passaggio di consegne tra Napoli e Sampdoria.