(STORIEDICALCIO.ALTERVISTA.ORG – Foto WIKIPEDIA)
Il sito Storie di Calcio racconta, in un interessante articolo, le storie delle famiglie dei giocatori del Grande Torino, subito dopo la tragedia di Superga. Persone passate dall’agiatezza agli stenti. Ecco un estratto.
[…] L’argomento dei risarcimenti ai parenti delle vittime delle tragedie sportive è di solito pudicamente omesso. […] Da un’intervista, di suggestiva bellezza, apparsa sul “Corriere dello Sport-Stadio” del 15 agosto 1999, che il giornalista Franco Recanatesi realizzò con il compianto Ferruccio Mazzola, figlio minore del grande Valentino, morto a Superga nel 1949 […] «E i guadagni di Valentino? Ferruccio mi mostra il testamento del capitano granata: lasciò tutto ai figli e alla sua donna, niente alla moglie. Tutto cosa? “Non abbiamo trovato più niente, nè conti correnti nè immobili: niente”. […] Per la cronaca, indici Istat del 2020 alla mano, si tratta di poco più di 2 milioni di euro di oggi. Poi c’è il libro, una meraviglia — per gli intenti benefici e i contenuti — realizzata con il coordinamento di un altro grande giornalista, Gian Paolo Ormezzano. Si chiama “Il Toro e il Giglio”. […] Alcune testimonianze sono struggenti. Per esempio, la lettera della madre di Loik, scritta all’Aeritalia, la compagnia del tragico volo, per ricevere aiuto economico quattro anni dopo la disgrazia, quando andavano esaurendosi i primi aiuti ricevuti, tramite la segreteria dell’onorevole Giulio Andreotti.
[…] Ma è soprattutto un malinconico aspetto a emergere dal seguito dell’immane tragedia; lo sintetizza nel suo asciutto ed emozionante intervento Giorgio Tosatti. […] «Per le famiglie di chi morì a Superga la tragedia più insopportabile non fu quella del 4 maggio, ma i molti anni a seguire, l’abbandono e gli stenti, la solitudine e troppe vite coventrizzate».
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