GLIEROIDELCALCIO.COM (Antonio Capotosto) – Stagione 1994/95, la prima che regala tre punti per la vittoria e che contestualmente aumenta a tre il numero delle sostituzioni (con l’obbligo che una di esse sia riservata al portiere). Il 30 ottobre, giorno precedente il trentesimo compleanno di Marco Van Basten, va in scena l’ottava giornata del campionato e a Torino la Juventus di Marcello Lippi ospita il Diavolo. Decide il match un colpo di testa di Roberto Baggio, all’ultima annata con la maglia bianconera. Il ‘Divin Codino’ condanna la squadra di Fabio Capello alla settima sconfitta stagionale su sedici gare. Nella storia rossonera il match del Delle Alpi significa l’explicit con la maglia del Milan di Ruud Gullit, tornato dopo una stagione alla Sampdoria a causa dei contrasti con il tecnico friulano (i due avevano sfiorato la rissa nel torneo 1992-93). Lo strappo sembra rientrato, ma solo per poche settimane: le divergenze con Capello, e la società, sono ormai insanabili e a novembre tornerà a Bogliasco. Non è stata una partita memorabile l’ultima con la casacca del Milan: “Il caso Gullit condiziona l’ambiente. L’olandese si è spento. Chi lo conosce lo descrive isolato, irato, confuso” (Cit. La Stampa, 31 ottobre 1994). Forse era destino che il ‘tulipano nero’ scrivesse l’explicit rossonero di fronte alla Juventus, il primo club italiano che si interessò a Ruud Gullit: Giampiero Boniperti lo avrebbe girato in prestito all’Atalanta per una stagione, quando era possibile tesserare solo due stranieri.