Siamo giunti all’epilogo della massima competizione calcistica continentale, è arrivato il giorno della finale
Quella che non ti aspetti, l’Italia – Inghilterra sicuramente non molto accreditate di arrivare sino in fondo. Ma anche un’edizione di paradossi. Quello dell’europeo itinerante che fa vagare le nazionali, tranne una, per tutta l’Europa da Baku a Siviglia. Quella delle ennesime topiche arbitrali, del “0 tir’ a gir’” di Lorenzo Insigne, ma soprattutto quella di una grande nazionale azzurra costruita e resa invincibile, da oltre trenta partite, da Roberto Mancini.
Mi viene in mente un motto che usavano i romani per indicare persone o belligeranti di cui avere timore: “Hic Sunt Leones ovvero “Qui sono leoni” dicevano.
Parafrasando il tutto immagino ora undici leoni in maglia azzurra per Domenica, idealmente pronti a sbranare i (tre) leoni inglesi.
Non regge il tema di Wembley a supporto della squadra britannica e non regge nemmeno la boria inglese del “It’s coming home” perché alla fine si vince sul campo e la storia, quella dei plurimi trionfi azzurri ai mondiali e agli europei, non si può cancellare.
L’avvicinamento ad una partita che resterà comunque nella storia calcistica italiana è occasione di un amarcord nel ricordo di due confronti di tempi passati e di due gagliardetti scambiati tra capitani.
In ordine cronologico, il gagliardetto inglese con lo stemma dei tre leoni simbolo della dinastia dei Plantageneti sopra la croce di S. Giorgio, bandiera nazionale inglese nonché vessillo che proviene dalla gloriosa tradizione marinaresca della Repubblica di Genova. Questo gagliardetto porta con se due fantastiche storie.
La prima sportiva. A Firenze il 18 maggio del 1952 si chiuse l’epopea azzurra del grande Silvio Piola. La federazione decise di invitare la nazionale inglese per celebrare il più grande goleador italiano di tutti i tempi con record che ancora oggi resistono.
La seconda è invece di carattere prettamente collezionistico. A causa, verosimilmente, di un cambio della sede della partita sul gagliardetto fu necessario cambiare la località della partita. Con un po’ di attenzione si nota che FLORENCE ha un carattere diverso da tutto le restanti iscrizioni e che, in secondo piano, è evidente il segno lasciato dalla lettera R di ROME cancellata per far posto a FLORENCE.
Entriamo, invece, nel mito del calcio per quello della partita Inghilterra – Italia, prima vittoria azzurra in casa degli inglesi nel novembre del 1973. Di un azzurro intenso questo gagliardetto, come vorremmo che sia, Domenica sera, il cielo sopra il prato di Wembley. Forza Azzurri la gloria vi attende e con essa la passione di tutta una Nazione.