Hiroshi Nanami, giapponese del Venezia, raccontato da Mediapolitika. Ecco un estratto.
[…] L’arrivo in Italia di Hidetoshi Nakata, acquistato dal Perugia nell’estate del 1998 e rivelatosi un successo tanto sportivo quanto mediatico, suggerisce a diverse società italiane di tentare la fortuna con calciatori provenienti dal Sol Levante. […] E così il Venezia, che si appresta nell’estate del 1999 a vivere il suo secondo campionato consecutivo in A dopo la salvezza dell’anno precedente, accoglie in Laguna e in prestito con diritto di riscatto dal Jubilo Iwata il trequartista Hiroshi Nanami, classe 1972, già nel giro della nazionale e ritenuto uno dei calciatori più talentuosi del Giappone.
[…] L’attesa a Venezia è tanta, così come tanti sono i giornalisti giapponesi che invadono la città alla ricerca dei primi scatti del connazionale con la maglia del club italiano. In panchina nel Venezia c’è Luciano Spalletti che ha sostituito Walter Novellino, passato al Napoli, mentre in attacco c’è sempre Filippo Maniero, garanzia di rendimento e, soprattutto, di gol.
[…] Ci si mette poi perfino Totò Schillaci, che di Nanami è stato compagno di squadra al Jubilo Iwata, a caricare il giapponese di aspettative: “Sa di avere una grande opportunità – dice l’eroe di Italia ’90 – e vedrete che non se la farà sfuggire“. Spalletti è moderatamente soddisfatto di lui, sa che non è facile ambientarsi in un paese totalmente nuovo e con un calcio molto più impegnativo, e decide di aspettarlo, di non pretendere tutto e subito. Domenica 22 agosto 1999, ad una settimana esatta dalla prima giornata di campionato, Nanami segna su calcio di rigore in amichevole contro il Piacenza, poi il 29 agosto debutta anche in serie A allo stadio Penzo di Venezia contro l’Udinese entrando a mezz’ora dalla fine e con i friulani avanti 1-0. E’ il pomeriggio che illude il popolo veneziano, ammaliato dalle giocate del giapponese che dà la scossa ad un Venezia impacciato e senza idee.
[…] Hiroshi Nanami chiude la sua prima ed unica stagione italiana con 24 presenze ed un gol in campionato, più la rete al Pescara in Coppa Italia. Il Venezia non lo riscatta e anzi lo rispedisce al Jubilo Iwata, certificando un fallimento tecnico che non può essere attribuito al solo calciatore che forse valeva meno di come era stato presentato, ma che si è ritrovato in un contesto difficile da gestire con un’annata altamente negativa per la squadra veneta.
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(MEDIAPOLITIKA.COM di Marco Milan)