GLIEROIDELCALCIO.COM (Andrea Gioia)
“Quello del Torino è uno dei pochi pubblici che possono attuare l’operazione di parapsicologia nei confronti dei giocatori. Far sì che il giocatore cambi per effetto della curva”
Le parole del grande Gianpaolo Ormezzano descrivono, con tagliente efficacia, quello che rappresenta il Torino nel cuore dei propri tifosi. Una squadra che ha saputo diventare mito pur rimanendo quasi in disparte, nascosta da quel suo carattere scorbutico e da quella sua voglia di essere diversa e speciale.
La leggenda granata iniziò il 3 Dicembre del 1906, in una birreria di Via Micca che ospitò i “rivoluzionari” dell’altra squadra del capoluogo. Quel giorno nacque una storia importante, tra le più significative d’Italia, capace di lasciare un segno indelebile in più di un secolo di racconti sportivi. Il Grande Torino, destinato ad entrare nell’olimpo dell’immortalità, rese questo racconto ancora più unico, sancendo una sorta di magia tra pubblico e giocatori. Tante storie, tanti campioni. Da Valentino Mazzola (capitano insostituibile dell’undici scomparso a Superga) a Gigi Meroni (talento infinito caduto sotto i colpi di un destino beffardo), passando per i gemelli del gol Pulici e Graziani e per il talentoso Gigi Lentini.
Tutti granata, tutti legati ad un colore e ad un nome, il nome del Toro.
Un anno fa, in un nostro articolo a cura di Massimo Prati, raccontammo la genesi del Torino.
Quest’anno, abbiamo voluto dedicare un pensiero più intimo, per sottolineare la magia creata da quella maglia e da chi l’ha indossata.