(COSMOPOLISMEDIA.IT di Dario Gallitelli – Foto FABBRICAINTER)
[…] Quarantacinque anni fa nasceva il più compiuto degli incompiuti. Alvaro “Chino” Recoba, se solo avesse voluto non avrebbe avuto rivali ed invece sta lì seduto sul trono, assurge senza tema di smentita a Dio vivente di quelli a cui fondamentalmente “non va di fare”.
[…] Ronaldo, quindi. Ma il Fenomeno stecca. Non segna, centra un legno ma non incide. Cosa rara e la scena, a venti minuti dalla fine se la prende uno dal cognome ostico ma che con la porta da questo momento in poi c’avrà una certa dimestichezza. Hubner si chiama. Primo gol in A. Pirlo, senza barba e appena maggiorenne inventa, lui in area lascia sul posto Galante, stoppa di coscia, si gira e fulmina di sinistro Pagliuca, battezzandone la porta. Amen. […] Eh si, stavolta c’è un però ed ha gli occhi a mandorla: proprio lui, Recoba. […] S’intravede, sbaglia il primo appoggio e poi diventa un artista. La tela non gliela apparecchia nessuno. Cauet, onesto gregario di morattiana memoria prova a sfondare sull’out di sinistra, uno dei due Filippini (irrilevante chi dei due, ndr) gli sbarra la strada e lo costringe a ricominciare; scarico ignorante proprio verso Recoba che sui venticinque metri stoppa di destro, calcola distanza e velocità del vento, e spara col piede buono. Collo esterno da tenere tutto lo stadio col fiato sospeso e palla sotto al sette. Uno a uno. Lui corre via, abbraccia Zanetti e toglie il velo ad un sinistro che a cercarne in giro uno così si fa davvero tanta fatica a trovarlo.
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