GLIEROIDELCALCIO.COM – Giocava nel Chievo fin dalla prima metà degli anni ’90, quando quella squadra di quartiere non aveva ancora conosciuto le luci della ribalta. Aveva avuto un passato nel Como e nella Fiorentina, riuscendo ad esordire prima in C e poi in A. Con i viola non era andata granché bene e cosi, dopo la retrocessione in B ed una stagione in cadetteria vissuta ai margini del progetto, l’approdo a quella meta che avrebbe segnato il suo percorso di calciatore.
Lorenzo D’Anna, storico capitano del Chievo Verona, compie oggi 50 anni. Quando arrivò in Veneto l’allenatore era il vulcanico Malesani, personaggio capace ed istrionico, allontanatosi con gioia dal claustrofobico mondo del calcio moderno. Quasi 200 presenze in B ed una crescita costante e continua che si muoveva di pari passo a quella dei clivensi, guidati con sapienza dal presidente Campedelli.
Poi, all’inizio del nuovo millennio, ecco che accadde l’impensabile. Questa volta il condottiero si chiamava Gigi Delneri da Aquileia, tecnico col passato da calciatore di A, dalla parlantina vivace e dalle idee di gioco innovative. Un binomio che avrebbe condotto il Chievo alla promozione immediata e storica nella massima serie, con un terzo posto raggiunto contro ogni pronostico. I gialloblù furono la rivelazione di quel torneo, grazie ad un girone d’andata terminato al comando ed un quinto posto finale che valeva l’accesso ai preliminari delle coppe europee. Lorenzo D’Anna, di quella compagine spumeggiante, era il capitano e l’uomo simbolo.
Un rapporto durato 13 anni e condito da 354 presenze che lo rendono, ancora oggi, il secondo con più gettoni nella storia dei veronesi. Un rapporto mai spezzato e continuato, dopo il ritiro, sulla panchina degli stessi clivensi.