Storie di Calcio

I 57 anni di Gianluca Vialli

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GLIEROIDELCALCIO.COM (Andrea Gioia)

L’abbraccio all’amico mai perso, nel giorno della vittoria contro l’Austria. La rinascita umana e sportiva di un calciatore simbolo, osannato dal pubblico di fede doriana e juventina, oltre che cremonese.

Fin da ragazzino si vedeva che sarebbe diventato un fenomeno, talmente forte da diventare oggetto di disputa tra i grandi del pallone italico. Mantovani ebbe l’intuizione di prenderlo e di farne un talento senza limiti, Galliani e Boniperti andranno vicini a strapparlo alla Genova calcistica, subito prima del leggendario Scudetto 1991.

Perché Gianluca Vialli, come altri della sua generazione d’oro, ha saputo rialzarsi dopo mille cadute sportive e umane. Ha saputo riconquistare la nazionale dopo un mondiale del 1990 piuttosto opaco, partito con il solo intento di consacrarlo al grande pubblico. Ha saputo vincere una Coppa dei Campioni con la Juventus, dopo quella maledetta finale del 1992, unica per prestigio ed irripetibile per protagonisti. Ha saputo reinventarsi giocatore-allenatore, uno dei primi a lasciare il calcio italiano per approdare in quell’Inghilterra molto spesso teatro del suo destino. Infine, combattendo la sua battaglia più dura, ha saputo essere amico e assistente di un “gemello” calcistico diventato allenatore della sua Nazionale.

Auguri Gianluca.

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