GLIEROIDELCALCIO.COM (Andrea Gioia) – MaGiCa è una sigla romantica, che contraddistingue gli anni ’80 di due squadre particolarmente amate. Quella giallorossa, di un barone svedese dalla battuta tagliente e dal tatticismo vincente e quella napoletana di un trio senza eguali, talmente forte tecnicamente da occupare l’attenzione in un campionato pieno di fenomeni.
A comporre questo terzetto, insieme all’argentino Maradona e all’italiano Giordano, c’era Antônio de Oliveira Filho, un brasiliano riccioluto con uno spiccato senso del gol.
La carriera italiana di Careca inizia nell’estate del 1987. Caso o destino, fatto sta che il presidentissimo partenopeo lo porta all’ombra del Vesuvio innamorandosene in un modo un pò particolare. Del fenomeno verdeoro se ne parlava già da molto. Lo sfortunato Brasile del 1986, disperatamente bisognoso di cancellare l’onta del Mundial spagnolo, aveva riposto in lui le speranze di una vittoria troppo a lungo cercata. 5 gol, la sconfitta ai rigori contro la fortissima Francia di Platini ed il Mondiale interrotto sul più bello.
Ferlaino, mentre se ne stava in vacanza nel soleggiato Brasile, venne folgorato da questo 27enne che aveva realizzato 115 reti in 190 partite con la mitica maglia del San Paolo.
4 miliardi ed un viaggio di sola andata destinazione Napoli.
Un primo anno da sogno, 13 gol realizzati, la seconda posizione nella classifica marcatori ed uno scudetto perso contro il Milan che stava per diventare stellare. La stessa sorte gli toccherà l’anno successivo, questa volta per colpa di un Aldo Serena particolarmente ispirato e di un’Inter trapattoniana insolitamente cinica.
Con la partenza del fenomenale Giordano, Careca si adatterà al gioco del nuovo arrivato Carnevale e vincerà il secondo scudetto azzurro, in quel 1990 che vide spegnersi le sue seconde speranze mondiali, in una partita segnata dalla sfortuna e dalle borracce presumibilmente truccate.
Se ne andrà dal Napoli dopo 6 stagioni, dopo il già citato Scudetto, dopo una Coppa Uefa e dopo essere entrato per sempre nel cuore dei calorosissimi tifosi partenopei.
I primi 60 anni di Antonio, l’attaccante silenzioso che giocava nel trio delle meraviglie.