Molti appassionati fanno partire l’anno zero calcistico in Italia dal 6 gennaio 1898. In questa data si tenne l’incontro tra il Genoa ed una rappresentativa formata da due squadre torinesi, l’Internazionale Torino e del Football Club Torinese. In realtà vi furono negli anni precedenti altre partite di calcio. Queste venivano organizzate dalla Federazione nazionale Ginnastica (all’epoca non esisteva ancora una Federazione calcistica) che avviarono la diffusione del calcio.
La foto sopra raffigura un momento di quella partita ed ha un fascino davvero particolare: la tribuna in legno, le bandiere issate (tra cui quella del Regno Unito verosimilmente in onore dell’arbitro dell’incontro il reverendo Richard Douglas) e la porta che sembra essere delimitata, in alto, da una corda o comunque da una traversa di legno flessa. Oltre a questo, non parliamo delle divise dei giocatori davvero difformi tra di loro e degli indumenti che i giocatori lasciarono ammonticchiati dietro la porta.
John Savage il primo marcatore
La partita si concluse con la vittoria della rappresentativa di Torino. Il Marchese John Savage fu l’autore dell’unico gol. Lui era un nobile inglese. Qualche anno dopo legò il suo nome alla Juventus (primo straniero della Vecchia Signora) e viene ritenuto il fautore della scelta dei colori bianco e nero mutuati dalla squadra inglese del Notts County dove il nobile aveva in passato militato. Una testimonianza ritrovata su “La Grande Storia del Calcio Italiano” conferisce qualche informazione in più sulle partite dell’epoca ed è abbastanza interessante per avvalorare, ancorché priva di conferme, una tesi.
Il primo fascicolo della raccolta “La grande storia del calcio italiano” edita nel 1964
Questa ipotesi si riferisce al possibile utilizzo dei gagliardetti per la partita e l’idea prende corpo da un documento presentato nella raccolta sopra menzionata dedicata al calcio in Italia. Tra le immagini infatti compare una interessante sintesi del bilancio (entrate e uscite) genoano per la partita. Nella voce uscite, verso il fondo, si legge “…Sig. Perasso per orifiamme 18 Lire…”. Un’orifiamma è uno stendardo ed appare evidente che furono utilizzati in quella partita. Il dubbio potrebbe essere relativo ad altra tipologia di materiale come le bandiere visibili nell’immagine di sopra issate sulla tribuna dello Stadio di Ponte Carrega, la prima “casa” del Genoa. Anche se non confermato, da appassionato e ricercatore di gagliardetti e delle loro storie mi piace immaginare che quelle orifiamme fossero proprio gagliardetti o labari realizzati per l’occasione. Tutto questo potrebbe, ove confermato, essere una sorta di “anno zero” per l’utilizzo dei gagliardetti calcistici in Italia.
Originario di Ariccia, nel bel mezzo dei Castelli Romani. Impegnato nel mantenere viva la memoria del calcio studiandone “i colori” che lo contraddistinguono. Studioso di Araldica. Tra i più grandi collezionisti al mondo di gagliardetti. Un sito, www.pennantsmuseum.com , per condividere con i calciofili, italiani ed esteri, il fascino intramontabile dei gagliardetti.