La Roma ha quasi sempre fatto ricorso agli iconici colori giallo e rosso per i suoi gagliardetti. Tra i primi realizzati, negli anni Trenta, vi è un esemplare in campo bianco su cui è riportato lo stemma con il fascio littorio e la denominazione societaria.
Negli anni Cinquanta si passa a stendardi in giallorosso e nel caso di incontri internazionali o amichevoli di rilievo viene aggiunto il ricamo della data della partita.
Negli anni Sessanta, invece, si consolida l’utilizzo dello stemma societario, comunque impiegato anche negli anni precedenti e ad esso si associa anche l’iscrizione dell’annata.
Dalla fine degli anni Sessanta e f ino alla metà dei settanta la Roma utilizza, come colore principale, una particolare tonalità del rosso su cui campeggia lo stemma e la denominazione del club.
Nel 1979 la geniale matita di Piero Gratton produce il noto lupetto stilizzato che viene ripreso anche nei gagliardetti e utilizzato fino al 2000 anno in cui viene reintrodotto lo stemma con la lupa e monogramma con le lettere A, S, R intrecciate.
Tale stendardo fu utilizzato quasi sempre in campo bianco ovvero, in rare circostanze, su sfondo nero o rosso. Nel 2013 altro cambio con il nuovo gagliardetto provvisto dello stemma con l’anno di fondazione in luogo del l’acronimo societario.
Su tale tipologia di gagliardetti, prodotti per gli incontri della Roma in esemplari numerati, ritorna ad essere presente il colore rosso. Una curiosità sui gagliardetti della Roma.
Nel periodo 2019 – 2023, unica nel panorama internazionale, la Roma ha fatto apporre sul retro dei gagliardetti un’etichetta adesiva riportante un doppio numero ad indicare il quantitativo di gagliardetti prodotti del lotto nonché il numero assegnato al gagliardetto.
Quelli marcati con il numero 1 erano destinati allo scambio tra capitani.