Il 5 giugno 1960 in quel di Grosseto si fronteggiarono in una gara amichevole le selezioni olimpiche italiana e francese
La partita si disputò nella cornice dello Stadio all’epoca denominato Stadio Comunale prima di divenire, nel 2003, Stadio Carlo Zecchini. L’incontro fu un banco di prova in vista del torneo olimpico a cui presero parte sia Italia che Francia. La storia dietro a quella partita è tramandata dal gagliardetto francese che, stranamente, riporta la dicitura “amateurs” anche se a fronteggiarsi furono delle rappresentative che annoveravano nelle loro fila calciatori tutt’altro che dilettanti basti pensare che nell’Italia vi erano, tra gli altri, campioni nascenti come Gianni Rivera.
Il gagliardetto era il classico esemplare francese con i colori del vessillo transalpino sulla fronte e lo stemma della federazione calcistica francese rappresentato dall’iconico galletto con le tre F. Sempre in blu il retro a confermare il tradizionale abbinamento cromatico dei gagliardetti transalpini che rimase nel corso degli anni pressoché inalterato.
Il settimanale “Calcio e Ciclismo Illustrato” in merito all’incontro rimarcò l’opaca prestazione della selezione azzurra ed in particolare del futuro “Golden Boy”, titolando con “Quando Rivera balbetta”. Ci fu invece chi, come il Direttore Tecnico della selezione olimpica Giuseppe “Gipo” Viani ritenne quella sbiadita prestazione come “…un pareggio che vale come una vittoria con largo punteggio…” ritenendo che il risultato dell’incontro potesse giovare per ben prepararsi alla manifestazione olimpica a cui gli azzurrini ambivano in modo particolare.
Il seguito è storia con l’Italia che, nel frattempo aveva arricchito la propria rosa con giocatori del calibro di Trapattoni, Bulgarelli e Tumburus tutti assenti al test di Grosseto, fu fermata in semifinale dalla Jugoslavia, per via del sorteggio e poi sconfitta dall’Uruguay nella finale per il terzo posto.
Peggio, invece, finì per la Francia che nella fase a gironi, dopo essere tornata a giocare ancora a Grosseto – dove raccolse un davvero deludente pareggio contro l’India – venne sommersa da una gragnuola di reti, come direbbe Bruno Pizzul, dall’Uruguay che, nella splendida cornice dello Stadio Flaminio, si affermò per 7 – 0.