(90MIN.COM di Roberto Cazzato)
Analisi sull’utilizzo dei guanti nel calcio a cura di 90MIN.COM. Ecco un estratto.
[…] Il perché dei guanti ci sembra quasi scontato ad oggi, ma c’è stato un periodo, neanche troppo lontano, si parla degli anni ’70, in cui le mani dei portieri erano sottoposte a quelle palle di cannone di cuoio che ai tempi chiamavano palloni, con tutti i rischi del caso: fratture, distorsioni e altri termini medici in cui non mi voglio addentrare, con la possibile aggravante della pioggia, che rende il pallone più pesante e scivoloso, e il portiere un ruolo masochista. Qualche portiere si era già accorto dell’utilità di indossare dei guanti, ma i materiali utilizzati (cotone, lana e altri termini tessili in cui non mi voglio addentrare) non erano all’altezza.
[…] Almeno fino a metà degli anni ’70, quando, grazie alla Reusch e allo storico portiere del Bayern Sepp Maier, i guanti iniziano ad assumere la forma e i materiali adatti alla loro funzionalità.
[…] È poi con Zoff, nei leggendari mondiali dell’ ’82, che i guanti si affermano definitivamente, e il loro utilizzo si diffonde fino ai campetti di periferia, e a quelli improvvisati per le strade. Le mani dei portieri scompaiono velocemente dai nostri occhi, sostituiti da queste manone che iniziano a diventare anche uno status symbol. Se adesso siamo anestetizzati a scarpe e parastinchi personalizzati, fino a qualche decennio fa l’unico calciatore che poteva realmente distinguersi, in fatto di stile, in campo era il portiere, proprio grazie ai guanti.
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