(QUATTROTRETRE.IT di Nicola Calzaretta)
Quattro Tre Tre dedica un articolo ai campioni di Messico ’70 attraverso un racconto fatto dalle testimonianze dei protagonisti raccolte in 3 anni di interviste rilasciate. Ecco un estratto.
[…] I “messicani” hanno cinquant’anni. Li hanno sempre ribattezzati così gli azzurri che dal 31 maggio al 21 giugno 1970 furono protagonisti della spedizione mondiale in Messico.
[…] Boninsegna: “Squillò il telefono alle due di notte. Mi dissero di presentarmi la mattina successiva al Consolato dove trovai Pierino Prati. Avevano chiamato anche lui. Due attaccanti per sostituirne uno”. […] Mario Bertini ribolle: “A Lodetti fu proposto di rimanere come turista: fu un’assoluta mancanza di rispetto verso l’uomo, prima ancora che il calciatore”. […] Rivera – Ai giornalisti presenti dissi: ‘Qui c’è uno (Walter Mandelli, capo delegazione, ndr) che se non parla, non si sa cosa ci sia venuto a fare in Messico. Parla e mette in dubbio la mia presenza’ . Una pretesa assurda. Fra l’altro stavo bene fisicamente, avendo ben assorbito i problemi dell’altura. Per dire, Riva boccheggiava davvero, complice le Marlboro a cui non rinunciava”.
[…] Dualismo tra Gianni Rivera e Sandro Mazzola. […] Gianni Brera propende per il più difensivo “Baffo”. Gino Palumbo e Antonio Ghirelli stanno con la classe dell’Abatino Rivera. […] La parola finale è di Mario Bertini: “Il dualismo Rivera-Mazzola fu alimentato oltre misura. La “staffetta” trovò un ambiente felice nell’atmosfera poco limpida della spedizione messicana”.
[…] Prati è il favorito ad affiancare Riva: “Sfruttai male la mia occasione. Nell’ultima amichevole contro il Toluca Valcareggi mise me tra i titolari. Ma volli strafare e l’altezza mi tagliò le gambe. […] Per la difesa, portiere compreso, si parte da Zoff: “Giocai tutte le partite di qualificazione, ma dopo la penultima amichevole – Italia-Spagna 2-2 con due autogol di Salvadore – persi il posto”.
[…] Domenghini: “Eravamo campioni d’Europa, ma nei precedenti mondiali non eravamo mai andati oltre il primo turno. Quindi c’era una paura matta che ciò potesse accadere di nuovo”. Burgnich: “Nella prima fase giocammo contratti. Il timore di uscire ci ha condizionato moltissimo”.
[…] Domenghini: “La folle corsa”. Albertosi. “L’euforia pazza”. Bertini:“Un’emozione unica, un frullatore di sensazioni, una scarica di adrenalina continua”. Mazzola ringhia: “Mi rode non aver giocato i tempi supplementari con la Germania”.
[…] Tutto ha inizio al minuto 110. 3-2 per noi. Albertosi: Avevo appena fatto una parata eccezionale. Corner per loro. Quando vedo Rivera che copre il palo gli dico di no, che non voglio”. Rivera: “Pensavo di poter dare una mano anch’io a difendere il vantaggio”. Spizzata malefica di Muller. “Il pallone mi arriva sopra l’anca. Faccio un movimento goffo. E quando vedo il pallone in porta, mi aggrappo alla rete”. Albertosi sbrocca: “Lo copro letteralmente di insulti. Stronzo, figlio di….. . Ti sei messo sul palo per toglierti dalla mischia, guarda cosa hai combinato”. Rivera incassa: “A Ricky dissi: ora posso solo segnare e si placò”. Palla al centro. La cronaca è di Boninsegna: “De Sisti e le sue finte autoubriacanti (ride) a centrocampo, quindi Facchetti che mi lancia subito. Io vorrei tirare in porta, ma il terzino mi costringe ad allargare, e allora vado sulla linea di fondo e metto lì il classico rasoterra teso, all’indietro. Non avevo visto Rivera, ma ero sicuro che sarebbe arrivato uno di noi per primo su quel pallone”. Rivera: “Io sono lì. Solo. La palla è sul piatto destro. La testa mi dice di incrociare rispetto al movimento di Maier. E lo castigo con un rasoterra che passa a mezzo centimetro dal suo piede che si allunga invano. Un minuto prima ero morto. Adesso mi sento meglio”
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Foto GAZZETTADELLOSPORT