Storie di Calcio

Il calcio secondo Rino Tommasi

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Il calcio secondo Rino Tommasi

Tra tutti gli sport amati che il grande Rino amava, il calcio è quello per cui sarà meno ricordato. Rino Tommasi è sinonimo di boxe e tennis, i grandi amori di una carriera iniziata nei lontani anni ’50 e passata attraverso quotidiani e televisioni.

Organizzatore di grandi incontri, profondo conoscitore della nobiltà insita in uno sport da combattimento, Tommasi ha saputo catalizzare l’attenzione del grande pubblico, voglioso di continuare a saziarsi di sport dopo l’incredibile Olimpiade romana.

Poi c’è stato il tennis. Lo sport da lui stesso praticato, conquistato da quel suo sapere enciclopedico che faceva coppia perfetta con la narrazione dell’altrettanto grande Clerici.

Ed il calcio?

Erano gli anni ’40, quelli dell’immediato dopoguerra. Quelli in cui un giovane veronese, trasferitosi nelle Marche, cercava di sperimentare un nuovo gioco del calcio da lui stesso inventato. Piccoli omini di legno posizionati su di un tavolo, che si muovevano come dei veri calciatori. Le cronache delle partite, poi, venivano raccontate sapientemente dalla penna del giornalista, in un vero e proprio giornaletto sportivo destinato a segnare l’inizio di una grandissima carriera.

E che dire, poi, delle prime partite a bordo campo, quelle vissute da bambino nel vecchio Bentegodi, a seguire il Verona in Serie C, guardando con il muso nella rete i rigori calciati dall’infallibile Giulio Pellicari?!

Il Verona è stata la sua passione meno conosciuta ma, forse, la più longeva. Una passione manifestata attraverso una semplice chiamata telefonica che serviva a conoscere, nell’era pre internet, il risultato dei propri beniamini.

Del Tommasi giornalista, in materia di calcio, ci rimane un grande suggerimento tecnico. Sfinito e stanco di partite in cui il gioco effettivo si riduceva al 50% del totale, il buon Rino seppe indicare, davanti all’amico Bartoletti, una soluzione semplice ed efficace: “Vado sui numeri, che mi piacciono tanto. Io auspico il tempo bloccato. Due tempi effettivi da 30 minuti sarebbero una buona soluzione per il calcio”.

GLIEROIDELCALCIO.COM (Andrea Gioia)

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