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Ecco Rossi!
Metti un allenamento sul campo Combi, magari alle 14.30, magari con due squadroni uno accanto all’altro. Metti un grande allenatore con un passato torinista e un attaccante costretto allo stop. Il risultato è un incontro casuale che riuscirà a cambiare la storia della Nazionale italiana. Sono passati esattamente quarant’anni da quel Novembre del 1981, quando Enzo Bearzot e Paolo Rossi si incontrarono, quasi per sbaglio, su un campetto d’allenamento della bella Torino.
Quel giorno gli azzurri si stavano allenando sul terreno attiguo a quello che invece ospitava la Juventus. Ad un certo punto, il vecio con la pipa, con gli occhi pieni di gioia e l’interesse a mille, si mise a gridare verso un ragazzo toscano dal gol facile:
“Muoviti fannullone, da un anno non fai niente!”
Il suo interesse era solo per quell’attaccante, l’uomo fermato da una squalifica ingiusta, costretto a rinunciare a quella maglia azzurra che tanto amava. Bearzot sapeva che doveva aspettarlo, che doveva lavorare sul suo stato d’animo. E così, sulla spinta dei fotografi, decise di fermarsi dopo l’allenamento e di scambiare due chiacchiere con Pablito:
“Guarda che sedere da fattrice normanna che hai messo su”.
Quello di quel 10 Novembre del 1981 sarà il preludio del trionfo spagnolo. Un rapporto cementato dalla stima e dal rispetto, che farà la storia della Nazionale.