Gagliardetto a “tappeto”: quello Sudamericano e quelli Argentini
Agli inizi degli anni Ottanta si affermano, in Argentina, i curiosi ma splendidi gagliardetti realizzati da un’industria che per la prima volta ricorre a materiali innovativi. Dal peso del gagliardetto (superiore ai 2 kg), dal tatto del tessuto (sicuramente composto con lana ed altri materiali) dalla possibilità di realizzare scritte e simboli anche complessi e multicolore come nel caso dell’esemplare della Federazione Sudamerica, si evince che ci troviamo davvero di fronte ad un pezzo unico, per tipicità ed anche oneroso da realizzare: quello Sudamericano è un pezzo affascinante.
Nello stesso periodo, infatti, all’azienda produttrice si rivolsero anche i “Millionaros” del River Plate e l’Argentina che ai mondiali del 1982 lo utilizzò consegnandone un esemplare all’Italia ora custodito presso i locali del Museo del Calcio (era esposto fino a prima della riorganizzazione della sede museale). Indubbiamente una tipologia di gagliardetto affascinante e davvero di grandi misure tali da farlo quasi comparare come grandezza ai gagliardetti che erano realizzati negli anni Trenta.
Ma in quest’ultimo caso si trattava più che altro del grandissimo pregio della manifattura del ricamo a mano che era conferita al gagliardetto. Vi assicuro però che quest’altre tipologie di gagliardetti trasmettono, anche loro, il fascino e la bellezza che ogni vero collezionista di gagliardetti prova quando si trova dinanzi a esemplari del genere.
Gagliardetto River Plate primissimi anni Ottanta
Gagliardetto del mondiale 82 dell’Argentina esposto al Museo di Coverciano (credit https://figc.it/it/museo-del-calcio/il-museo/esplora-il-museo