Volgiamo oggi il nostro sguardo ad Est parlando della più titolata squadra bulgara il CSKA Sofia, compagine che nasce nel 1948 attraverso la fusione tra il Centralnia Dom na Voiskata (Casa Centrale dell’Esercito, nota anche con l’acronimo CDV) ed il Septemvri Sofia. Gli anni a seguire furono davvero prodighi di successi per la squadra dell’esercito bulgaro protagonista assoluta in campo nazionale e presente, sicuramente con meno successo, su palcoscenici continentali particolarmente nella Coppa dei Campioni. È proprio in questa competizione che i bulgari incontrano il 23 settembre 1959, nella gara di ritorno del primo turno della competizione il Barcellona. Mentre la gara d’andata terminò con un pareggio (2-2) la seconda sfida fu un monologo dei blaugrana che schiantarono i malcapitati bulgari con un tennistico 6-2. Tra le fila dei catalani il futuro interista Luisito Suarez e l’asso Laszlo Kubala.
La formazione del Barcellona scesa in campo contro il CDNA Sofia
Di quella partita rimane il gagliardetto che venne consegnato al capitano del Barcellona con caratteristiche e foggia tipica dei gagliardetti dell’Est Europa, fatta eccezione per il retro totalmente in bianco a differenza degli esemplari realizzati a seguito molto spesso recanti i colori del vessillo nazionale bulgaro. In questo esemplare in campo rosso per richiamare il colore societario e dell’Esercito bulgaro è presente lo stemma in uso in quell’annata che riporta sotto la stella rossa, simbolo di gloria e potere ed associata al colore delle uniformi delle legioni romane, l’acronimo CDNA corrispondente a Centralen Dom na Narodnata Armija (Casa Centrale dell’Armata Popolare), denominazione che venne utilizza dai bulgari dal 1954 al 1962.