Il gagliardetto della Spagna nei Mondiali del “Maracanazo”
Nel 1950, dopo la tragedia del secondo conflitto mondiale, il calcio riparte dal Brasile con un’edizione dei mondiali che oggi ho voluto ricordare con uno splendido gagliardetto della Spagna, oltre che per l’infausto a dir poco esito della competizione per il Brasile che, nella partita determinante, venne sconfitto al Maracanà dall’Uruguay.
Alcides Ghiggia, forte attaccante autore del gol della vittoria dell’Uruguay, usava dire in maniera ironica questo: “A sole tre persone è bastato un gesto per far tacere il Maracanà: Frank Sinatra, Papa Giovanni Paolo II e io” Per quella partita venne creato il termine “Maracanazo” il cui significato va ben oltre l’aspetto sportivo fino a significare una sorta di tragedia interrotta nel 1958 anno del riscatto e dell’avvento di Pelè in una favolosa squadra guidata da Vicente Feola mitico allenatore di origini italiane (i suoi genitori erano della stupenda S. Maria di Castellabate località nota per essere la protagonista delle scene del film “Benvenuti al Sud”).
Spagna-Svezia: una partita da dentro-fuori
Il gagliardetto odierno risale all’incontro Spagna – Svezia valevole per il girone finale che valse l’aggiudicazione del titolo di Campioni del mondo. In quell’edizione non furono, infatti, disputate le semifinali e la FIFA decise di far incontrare le quattro protagoniste, ciascuna vincitrice di un raggruppamento di qualificazione, in un girone che comprendeva Brasile, Uruguay, Spagna e la Svezia che aveva eliminato precedentemente gli azzurri.
Il gagliardetto iberico è frutto della produzione di un’azienda madrilena a lungo produttrice di gagliardetti per la nazionale ed anche per squadre di club. Ogni dettaglio sul gagliardetto è ricercato per cura e particolarità dei dettagli. Per cominciare, lo stemma della Spagna ha un ricamo splendido in canottiglia. L’antica aquila di San Giovanni reca, nel petto, uno scudo quadripartito dove sono apposti gli stemmi delle principali entità statuali dell’epoca. Queste definiscono la composizione di questa effige: Castiglia, Leon, Aragona, Navarra e Granada. Non meno curato è lo stemma della Federazione spagnola la cui raffinatezza e pregio nel ricamo è testimoniata dalla capacità di rendere un’opera di piccole dimensioni accurata fino ai minimi dettagli quali la corona sovrastante lo stemma con il monogramma della federazione.
Dettagli del ricamo dello stemma della Spagna e della Federazione calcistica spagnola
Altre particolarità di questo gagliardetto
Altra particolarità di pregio è il tessuto di cui è costituita la banda trasversale rossa-giallo-rossa che fa da sfondo allo stemma con l’aquila. Colori ancora vivissimi e tessuto di qualità davvero superiore.
Cura che è stata posta anche in ulteriori accessori del gagliardetto. Ad esempio, i pendagli laterali ed inferiori. Il cordone del gagliardetto utilizzato nei lati e nella parte superiore del gagliardetto. Infatti, questo esemplare, senz’altro in maniera desueta, utilizza per i pendagli ed il cordone non il tessuto ma filati metallici, in giallo rosso per il cordino e in colorazione dorata per i pendagli, che conferiscono brillantezza e vivacità nelle tonalità sebbene questo gagliardetto vanti oramai settantatré anni di vita.
Originario di Ariccia, nel bel mezzo dei Castelli Romani. Impegnato nel mantenere viva la memoria del calcio studiandone “i colori” che lo contraddistinguono. Studioso di Araldica. Tra i più grandi collezionisti al mondo di gagliardetti. Un sito, www.pennantsmuseum.com , per condividere con i calciofili, italiani ed esteri, il fascino intramontabile dei gagliardetti.