Oggi il viaggio immaginario nel mondo dei gagliardetti tocca il Portogallo. Andremo nella bella cittadina di Braga dove gioca lo Sporting e descriverò un loro gagliardetto. La città, a suo tempo, era un insediamento romano conosciuto con il nome di Bracara Augusta. C’è un detto portoghese che quanto mai caratterizza l’identità di questa cittadina. Dice più o meno questo: “se vuoi divertirti in Portogallo vai a Lisbona, se vuoi lavorare ad Oporto se invece vuoi pregare devi andare a Braga”. Perché è proprio qui che venerano la nostra Signora di Braga. Una magnifica cattedrale che si staglia, con la facciata caratterizzata dalle due colonne, al centro della cittadina. Non poteva, pertanto, che riportare l’effigge dell’Immacolata Concezione mutuato dall’araldica cittadina a cui è stato adattato il colore rosso.
E’ qui la seconda curiosità legata ai colori sociali dello Sporting. La storia infatti narra che la squadra nasce con il verde per poi, negli anni Trenta, cambiare i colori dopo che l’allenatore ungherese dell’epoca, affascinato dal calcio dell’Arsenal, ottenne di far cambiare i colori della tenuta di gioco in rosso e bianco gli stessi dei “Gunners” ovveri gli “Artiglieri” secondo l’affascinante storia del club londinese nato a rappresentare l’Arsenale dove venivano prodotti i cannoni per l’Esercito e la Marina di sua Maestà. Questo retaggio non si fermò soltanto a questa vicenda. Perenne memoria ne è anche il soprannome “Arsenalistas” dato dai tifosi alla propria squadra.
L’amichevole con il Vasas
L’esemplare di gagliardetto in esame risale ad una amichevole che la formazione portoghese giocò nel 1977 contro gli ungheresi del Vasas. Un gagliardetto davvero fine ed in linea con la tradizione dello Sporting Braga. Questo perché la società portoghese, sin dagli anni Quaranta, realizzò gagliardetti dipinti a mano. Il formato, però, cambio nel corso degli anni. Dal triangolare degli anni Quaranta al pentagonale, tipologia di gagliardetto che usarono fino agli inizi dei Novanta. Caratteristica comune, oltre alla partitura in bianco e rosso con lettere dipinte in colorazione dorata, lo stemma della squadra che come detto è un inno alla “NostraSignora di Braga” venerata dalla cittadinanza ed in tutto il Portogallo.
Insieme a questa sacra effige, in alto, tre scudi in campo azzurro (a differenza dei cinque dell’araldica classica lusitana), ad evidenziare un simbolo ben noto in Portogallo con i cerchi all’interno dello scudo a replicare i trenta denari con i quali Giuda Iscariota tradì Gesù nonché le cinque ferite subite durante la crocifissione. Lo Sporting Braga alla fine degli anni Novanta optò, tuttavia, per gagliardetti ancora più pregiati e totalmente ricamati. Un esempio sono gli esemplari, dai tratti e fattezze riconducibili ad una produzione portoghese, realizzati in occasione di competizioni internazionali.
Gagliardetto utilizzato nell’incontro Schalke 04 – Sporting Braga Coppa UEFA 1997 – 1998
Originario di Ariccia, nel bel mezzo dei Castelli Romani. Impegnato nel mantenere viva la memoria del calcio studiandone “i colori” che lo contraddistinguono. Studioso di Araldica. Tra i più grandi collezionisti al mondo di gagliardetti. Un sito, www.pennantsmuseum.com , per condividere con i calciofili, italiani ed esteri, il fascino intramontabile dei gagliardetti.