GLIEROIDELCACIO.COM (Andrea Gioia)
Il 31 Maggio del 1986 partiva il Campionato del Mondo di calcio in Messico. Il torneo avrebbe cambiato per sempre la concezione calcistica moderna e avrebbe consacrato all’olimpo dei più grandi un numero 10 dal talento smisurato e dalla classe sopraffina.
Diego Armando Maradona lo vincerà da solo, o quasi, quel Mondiale. Quell’Argentina era una squadra tutto sommato normale, solida ma non votata allo spettacolo, amministrata con sapienza da quel Carlos Bilardo che arriverà a sfiorare la doppietta soltanto 4 anni più tardi.
Alla fine del torneo, però, iniziò a diffondersi un video in bianco e nero nel quale un giovanissimo Pibe de Oro anticipava le future vittorie con l’albiceleste. Nel video dei primi anni ’70, Maradona parlava dei suoi due sogni, quello di giocare il mondiale e di vincerlo. Tutto chiaro, sembrerebbe. E invece quel video venne tagliato dopo le parole “salir campeon” (come riporta il sito Repubblica.it di oggi), che in spagnolo significano, letteralmente, “uscire vincitore”; in realtà quel numero 10 continuava a parlare, dichiarando di voler diventare “campione dell’ottava divisione” con il suo Argentinos Juniors (le cosiddette “cebollitas”, capaci di inanellare più di 130 risultati utili nei campionati argentini giovanili).
D’altronde, anche il compianto Dies aveva dichiarato, in uno dei suoi libri, che si trattasse di un taglio video.
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