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La Penna degli Altri

Lo spettacolare gol di Shevchenko alla Juve e quei gol partiti (forse) come semplici cross

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(ULTIMOUOMO.COM di Marco D’Ottavi – Foto GAZZETTADELLOSPORT)

Il sito Ultimo Uomo fa una carrellata dei gol che, forse, erano nati per essere dei normali cross. Ve ne proponiamo un estratto.

[…] Avrei potuto evitare di parlare di tutti gli altri gol e concentrarmi solo su Shevchenko che fa passare il pallone oltre Buffon che prova disperatamente ad allungare il braccio, la versione iperuranio di tutti i gol che forse erano cross. Qui più che discutere su cosa voleva fare l’ucraino, magari voi avete le vostre idee e beati voi, possiamo direttamente dividere il mondo in chi pensa volesse crossare e chi invece che ha tirato in porta. Lippi era sicuramente tra i primi, avendo sostenuto dopo la partita che «è stato un gran gol, non lo metto in dubbio, ma casuale. Da un cross è nato un pallone sotto l’incrocio dei pali, non ce ne va bene una». Fabio Caressa, al commento, possiamo metterlo tra chi – almeno di primo acchito – ha visto nel tiro di Sheva un tiro in porta avendo gridato: «Cerca la conclusione». Buffon butta lì un indizio ancora negli spogliatoi: «A me ha detto che voleva crossare», anche se Sheva negherà sempre di averglielo confessato. Lo stesso giocatore è invece categorico: «Un po’ di fortuna serve quando ti riescono certe reti. Però vi dico subito che non volevo crossare, volevo proprio tirare perché avevo visto Buffon un po’ fuori dai pali». Nei giorni successivi il dibattito ingrossa le fila dei talk show sportivi e dei giornali. Tra i sostenitori del “voleva tirare” ci sono Roberto Boninsegna («Il gol era voluto, lo si capisce dalla potenza che imprime alla palla: per un cross non si colpisce così forte»), Gigi Riva («Un gol fantastico. Shevchenko guarda al centro e non vede compagni, quindi scarica con tutta la forza un tiro che non può essere confuso con un cross») e Galliani («La rete di Shevchenko è stata meravigliosa; in quindici anni di Milan è forse il gol più bello che ho visto»). L’amministratore delegato del Milan risponde anche a tono a Lippi, dando una sfumatura filosofica al gol di Sheva: «Il calcio è tutto un caso. Ma in presenza di un’opera d’arte, non ci si chiede cosa volesse fare l’artista. Si ammira il risultato». Mentre a favore del “voleva crossare” si annoverano Pietro Paolo Virdis («Credo che Shevchenko abbia guardato al centro verso i compagni che accorrevano […]: un cross sbagliato, insomma, per un grande gol» e Alessandro Altobelli («Shevchenko lo ha detto chiaramente: “Sono stato fortunato”. Ha saltato tre avversari, si è portato sulla destra, ha alzato la testa per vedere se c’era qualcuno in area, ha tagliato forte il cross, colpendo benissimo»). Tutto ruota, a volerne davvero discutere, intorno a un momento: quando superato l’ultimo avversario e con il corpo che viaggia in direzione dell’esterno del campo, l’ucraino gira la testa verso la sua sinistra, senza però chiarire a nessuno se per guardare Javi Moreno e Umit al centro oppure per guardare la posizione di Buffon, leggermente avanzata. Un momento che è in realtà una sequenza di momenti, perché l’ucraino sembra guardare prima Buffon e poi i compagni, lasciandoci volutamente con il dubbio. Anni dopo Sheva confermerà ancora una volta di aver tirato, ma di essere rimasto sorpreso anche lui della traiettoria.

 

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