CALCIONEWS24.COM (Gabriele Montoli) – Era la Lazio che l’anno seguente avrebbe vinto lo Scudetto, ma che intanto si accingeva a portare a casa una Coppa delle Coppe e una Supercoppa italiana. I biancocelesti del tecnico svedese Erikssoncorrevano insidiando persino il Milandi Zaccheroni alla conquista del suo sedicesimo titolo, una squadra che annoverava campioni del calibro di Weah, Boban, Albertini e Maldini. Nella Lazio che volgeva verso il nuovo millennio militavano talenti destinati a fare grandi cose a livello di club. I nomi di Nesta, Nedved, Stankovic, Vieri, Mihajlovic e Mancini riecheggiano ancora oggi avvolti da un alone che sa di vera e propria leggenda. Come leggendario fu ciò che accadde quel 17 gennaio 1999.
L’evento: Parma-Lazio, 17 gennaio 1999
Era la diciassettesima giornata di Serie A, si affrontano Parma e Lazioal Tardini. Un vero e proprio scontro diretto nelle zone di alta classifica, perché anche i gialloblù – che chiuderanno la stagione al quarto posto, un punto dietro la Fiorentina – vantano giocatori di livello eccezionale: in attacco, con il Valdanito Crespo; a centrocampo, con Veron e Chiesa; ma soprattutto in difesa, con il trio che negli anni farà le fortune della Juventus composto da Thuram, Cannavaro e un giovane Buffon. Con una difesa così, la sensazione è che non sarà facile segnare. Eppure, la Lazio vincerà 3-1grazie alle giocate dei suoi uomini migliori. Un risultato maturato dopo una lunga fase di equilibrio in cui le squadre si sono affrontate a viso aperto e senza timore.
Cronaca di un gol leggendario
Al minuto 51′ Marcelo Salastrasforma un calcio di rigore e sblocca le marcature. La reazione parmense tuttavia è immediata e al minuto 54′ arriva il pareggio targato Crespo. La partita è ricca di emozioni, ma sembra che nessuna delle due formazioni riesca a prevalere sull’altra. Solo una giocata del singolo può cambiare un match di questo tipo. E la giocata, se così si può definire, arriva al minuto 68′. Il movimento, il tocco, la bellezza e la meraviglia di quel gesto tecnico lo rendono più di un semplice gol, ma un colpo di classe destinato a rimanere negli annali della storia del calcio come una delle reti più belle. Il centrocampista Sinisa Mihajlovic va verso la bandierina sulla sinistra per battere un corner. Il serbo ha sempre avuto grande talento nei calci da fermo e il cross è una pennellata sul primo palo che cerca e trova Roberto Mancini. L’azzurro non ci pensa due volte, si avventa sul pallone e dopo una giravolta ad anticipare il marcatore, colpisce al volo di tacco e insacca alle spalle di un incredulo Buffon.
È il gol della svolta, che fa capire al Parma la qualità dell’avversario che ha di fronte e che regala la vittoria in trasferta della Lazio. La formazione di casa proverà comunque a lottare fino all’ultimo per cercare di strappare un insperato pareggio, ma riversandosi in attacco a testa bassa verrà infilata al minuto 91′ da Vieri, che metterà il risultato in cassaforte. Finirà 3-1, dunque, una partita di cui tutti si ricorderanno per il modo in cui il genio di Roberto Mancini decise di celebrare il traguardo personale dei 150 gol con una prodezza da vero fuoriclasse.
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