IL SECOLO XIX (V. ARR.) – Una salvezza da conquistare sul campo, anche grazie ai punti in palio domani, al Dall’Ara. E uno scudetto datato 1925, vinto all’epoca dal Bologna ma per il quale, come noto, il Genoa chiede l’assegnazione ex-aequo del titolo che varrebbe la stella (sarebbe il decimo), in virtù delle irregolarità e delle pressioni del regime fascista che condizionarono le famose 5 finali della Lega Nord. La sfida tra Genoa ed emiliani riporta inevitabilmente a galla la vicenda. Il presidente della Figc, Gabriele Gravina, a fine gennaio, ha annunciato che istituirà una commissione di esperti per i reclami presentati. Oltre al Genoa, infatti, si sono fatti avanti la Lazio per il titolo del 1915 (ex aequo con il Grifone) e la coppia Torino-Bologna per quello del 1927. Il compito di coordinare la commissione è stato affidato al vice presidente della Fondazione Museo del calcio, Matteo Marani. La scelta, caduta sul noto giornalista bolognese, ha suscitato qualche malumore, ma è giusto sottolineare che la decisione non sarà presa dalla commissione ma dalla Figc che esaminerà congiuntamente i 4 ricorsi. Il Grifone, dal canto suo, prosegue sulla linea intrapresa nei mesi scorsi, dopo il via libera dato dal presidente Preziosi in seguito ai nuovi elementi (da cui emerge la prova di un illecito sportivo), scovati dopo anni di ricerca da parte degli storici della Fondazione Genoa e contenuti nel libro “La Stella negata al grande Genoa” di Giancarlo Rizzoglio. A coordinare il lavoro, Antonio Bettanini, che segue la pratica da un anno. Il Genoa si è anche mosso per istituire un board di giuristi di fama, di cui farebbero parte Livia Pomodoro, Guido Alpa e Sergio Carbone. L’obiettivo, come detto, è l’assegnazione ex-aequo, con i rapporti col Bologna, che al di là di un qualche botta e risposta iniziale, a ora restano ottimi.
Articolo pubblicato su IL SECOLO XIX del 9 febbraio 2019