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Ieri, in conferenza stampa, il direttore generale del Vicenza Paolo Bedin ha presentato le iniziative per i 120 anni della società biancorossa, tra cui anche la nascita del progetto Museo.
Stamane, in una conferenza aperta alla stampa, il direttore generale Paolo Bedin ha presentato le iniziative per i 120 anni della squadra biancorossa, tra cui la nascita del progetto Museo…
“[…] La storia di una squadra di calcio si intreccia con la storia della città, di generazioni di cittadini e anche di un paese. E’ quindi con orgoglio che siamo qui a rappresentarla, porto anche i saluti della proprietà, di Renzo e Stefano Rosso, i soci e di tutti quelli che hanno la responsabilità di portare questo testimone in questo pezzo di storia.
Per questo avvenimento è un po’ che ci prepariamo, ci siamo preparati nelle settimane, direi anche nei mesi scorsi e quindi vorremmo presentarvi quelle che sono le iniziative che la società messo in piedi per celebrare in maniera adeguata a questo momento:
C’è un logo dedicato alle iniziative:
– un’iniziativa digitale
– il murales allo stadio
– una linea dedicata di merchandising
– un’evento questa sera
– il Museo del Lanerossi
[…] Il pezzo forte di questa conferenza è il museo, è da tempo che se ne parla, circa un anno fa avevamo annunciato che la società era al lavoro e la società ha lavorato in questi mesi per cercare di capire come partire in questo progetto, che è un progetto complesso, è un progetto ambizioso, ed è un progetto che necessitava di una preparazione adeguata, quindi passiamo ad una presentazione più di dettaglio.
Non poteva essere che è un progetto a fasi, perché il museo è un progetto che si costruisce nel tempo. Lo abbiamo suddiviso in quattro fasi per costruire un qualcosa di fisico, quindi cimeli e di digitale, quindi video e audio, che celebrino i 120 anni della storia attraverso una raccolta, perché il punto di partenza di questo progetto deve essere ben chiaro, abbiamo poco, se non pochissimo, perché è stato lasciato poco, non solo oggi, quando c’è stato un passaggio dall’arrivo della famiglia Rosso e dei nuovi soci, ma anche anni fa, con l’arrivo del presidente Dalla Carbonare. Anche all’epoca fu trovato molto poco, quindi è da costruire assieme a tutti gli appassionati del Vicenza.
La prima fase è una fase di natura legale, abbiamo fatto un approfondimento, sarà un soggetto giuridico che ben si associa a progetti culturali di questo genere, perché il progetto di museo è un progetto che rientra in una sfera culturale, più che prettamente sportiva.
È un progetto aperto, è un progetto non solo del LR Vicenza S.p.A., ma è un progetto che vogliamo aprire a terzi, perché il Vicenza è un patrimonio della città e del territorio, quindi riteniamo corretto aprirlo a terzi, agli enti istituzionali, ai tifosi, a quelle associazioni che vorranno far parte di questo percorso.
Sarà creato un comitato tecnico scientifico, cioè sarà creato un gruppo di persone che per vicinanza alla storia biancorossa, per caratteristiche di professione ben sì addicono a partecipare a un comitato tecnico scientifico di un museo del Vicenza.
Quindi, anche qui, non solo persone della società, ma persone della società, del territorio e della collettività e della comunità biancorossa, ci sarà quindi da trovare un logo adeguato che caratterizzerà il museo del Vicenza.
La seconda fase del progetto sarà ovviamente lanciare una campagna di sensibilizzazione e promozione del museo, con l’obiettivo di raccogliere i cimeli, perché quello è il principale obiettivo. La raccolta dei cimeli, che possono essere trofei, maglie, oggettistica, foto, articoli di giornale e quant’altro, dev’essere fatta con grande rispetto verso il il proprietario e ovviamente con la finalità di metterlo a disposizione del museo. Quindi ci sarà uno strumento, che noi al momento abbiamo individuato nel comodato gratuito temporaneo, nel quale il tifoso potrà cedere il cimelio al museo, senza perderne la proprietà, né definitiva, né temporanea, in quanto qualora gli dovesse servire può riprenderlo per un periodo di tempo. Ci siamo dati un obiettivo, che secondo noi non è né lungo né corto, di un anno, di una stagione sportiva nella quale recuperare tutto quello che è recuperabile.
La terza fase del progetto sarà l’individuazione di una location, temporanea, quindi riteniamo che ci siano due fasi la definizione di una location temporanea e di una definitiva, la location temporanea ci sono delle ipotesi che riguardano l’area dello stadio e potrebbero esserci delle ipotesi che riguardano invece la città, qui il timing è luglio 2023, quindi l’anno che ci siamo dati per la raccolta dei cimeli.
C’è ovviamente una quarta fase che dovrà coincidere con una sede definitiva del museo, l’auspicio di tutti e che possa riguardare la riqualificazione di questo stadio e sennò sarà una location comunque coerente con la quantità dei cimeli raccolti e anche con lo spazio che necessita per conservarli e mostrarli.
Parliamo di partner, apriremo questa idea a tutti, quindi all’amministrazione comunale e provinciale, ai tifosi, ovviamente abbiamo intenzione di ottenere il patrocinio degli enti sportivi, vedete il logo della F.I.G.C, perché cerchiamo di fare le cose all’interno di un binario istituzionale corretto e oggi possiamo dire che finalmente questo progetto parte in maniera ufficiale”.
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