Mauro Caliendo, rappresentante della Regione Piemonte nel Consiglio d’Amministrazione della Fondazione Filadelfia con la carica di vice presidente, è tornato sull’argomento Museo del Toro al Filadelfia, in una intervista per Torinogranata.it.
Di seguito alcuni passaggi:
“[…] posso dire che la Regione Piemonte ha come priorità quella di far sì che si concluda l’edificazione dei lotti che sono previsti nell’ambito del completo rifacimento dello Stadio Filadelfia. Mi preme sottolineare che il Fila non appartiene solo ai tifosi del Toro poiché si tratta di un patrimonio non solo torinese e piemontese, ma italiano perché nel dopoguerra una delle poche note piacevoli a livello sportivo di un’Italia che risorgeva era il Grande Torino insieme a Coppi e Bartali che davano l’immagine bella di un’Italia vincente all’estero. Per questo il Fila, che era la casa del Grande Torino, è un patrimonio assoluto e abbiamo il dovere di onorarlo sempre con attenzione e massimo rispetto. Il presidente della Regione Alberto Cirio e il vice Fabio Carosso, che ringrazio per questo incarico, hanno ben presente e ci tengono al valore simbolico e affettivo di questo complesso che non è soltanto sportivo. E il mio impegno è proprio quello di far sì che il progetto per la ricostruzione del Filadelfia sia portato a termine in tutte le sue parti in modo che anche il Museo del Toro possa trovarvi la sua naturale collocazione […] l’inserimento del Museo al Fila darebbe alla parte sportiva un rilievo ancora maggiore poiché, come ho avuto il piacere di constatare quando l’ho visitato, il Museo è non solo bellissimo, ma pregno della storia e dei valori granata ed è chiaro che la sede naturale non può che essere a fianco dell’erba del Fila […]”.
Sui tempi … “Tutti speriamo che entro la durata del mandato di questo CdA, che è di tre anni, il tempo sia adeguato e congruo per la realizzazione del Museo. E ho letto delle dichiarazioni del presidente del Museo e membro del CdA in rappresentanza dei tifosi Domenico Beccaria che anche lui dava come scadenza questo triennio”.
Abbiamo raggiunto Domenico Beccaria, Presidente del Museo del Grande Torino e della Leggenda Granata, per registrare le sue impressioni a caldo.
“Il messaggio che si evince in modo chiaro e netto è la volontà della nuova giunta di voler cambiare marcia rispetto alla precedente”, ci dice Beccaria, “Questa altro non è che una notizia assolutamente positiva e davvero sperata, per una squadra come il Torino che dal punto di vista del Palmares, anche se l’ultimo trofeo la Coppa Italia, è del 1993 ha scritto pagine leggendarie della storia del calcio. È inaudito quindi che il Museo sia gestito esclusivamente da tifosi e volontari e per giunta fuori la città di Torino. Da questo momento il percorso è in discesa, pur conscio che le discese sovente sono peggiori della salita, ma dal punto di vista emotivo il declivio e la vista del traguardo è importante per tutto il popolo Granata”.
foto profilo facebook Museo del Grande Torino e della Leggenda Granata