Il Museo del Calcio di Coverciano compie 20 anni, è stato infatti inaugurato il 22 maggio del 2000. Con oltre 800 cimeli ripercorre la storia della nostra Nazionale, dai trionfi sportivi degli anni Trenta al titolo europeo del ’68, dal successo di Madrid nel 1982 fino alla quarta stella mondiale del 2006. Una nazionale che proprio alcuni giorni fa, il 15 maggio, ha festeggiato i 110 anni.
“Il Museo del Calcio è un patrimonio dello sport italiano, un luogo che custodisce una straordinaria collezione di cimeli tale da renderlo uno dei principali musei tematici in tutta Europa. Qui sono conservati con cura e dedizione esemplari originali unici, capaci di suscitare ogni volta ricordi ed emozioni, contribuendo a fare del calcio un elemento importante della cultura del nostro Paese. Il calcio è un gioco che nel corso della sua storia ha assunto caratteri ben più ampi e grazie al Museo, da venti anni, abbiamo l’opportunità di avere un luogo che ci proietti in questa dimensione del ricordo della Nazionale”, sottolinea il presidente della FIGC, Gabriele Gravina, in un comunicato presente proprio sul sito della Federazione.
Un percorso cominciato in occasione dei Mondiali di Italia ’90, quando l’allora direttore del Centro Tecnico Federale di Coverciano e attuale presidente della Fondazione Museo del Calcio, Fino Fini, ebbe l’idea di far costruire un luogo che potesse conservare la memoria della Nazionale italiana.
“I vent’anni del Museo del Calcio”, dichiara il vice presidente dell’omonima Fondazione, Matteo Marani, “costituiscono un traguardo prestigioso e confermano quanto questo luogo di cultura e storia del pallone sia diventato, nel corso del tempo, un punto fermo per la Federazione, per i visitatori, per le migliaia di studenti che ogni anno lo frequentano e per chi trova qui un solido riferimento per la ricerca storica applicata al calcio … Sarà un Museo del Calcio sempre più multimediale, incrociato con la società, rivolto ai giovani e alle scuole, ma fermo nella strada intrapresa anni fa dal fondatore Fino Fini. Un museo per tutti e pronto a parlare con i nuovi linguaggi, pronto a unire cioè la sua bellissima storia con una visione moderna del modo di produrre cultura, storia e identità”.
Nei prossimi giorni verrà ufficializzata la riapertura… attendiamo fiduciosi.