Il viaggio attraverso “le collezioni” arriva quest’oggi a Parma, città dal nome morbido ed elegante …
Il nome di Parma, una città dove desideravo più andare da quando avevo letto La Certosa, mi appariva compatto, liscio, color malva e morbido, se mi si parlasse di una casa qualunque di Parma nella quale sarei stato ricevuto, mi si causava il piacere di pensare che abiterei una residenza liscia, compatta, color malva e morbida, che non aveva relazione con le residenze di nessun’altra città d’Italia (Marcel Proust)
Vogliamo oggi raccontare la storia di uno di noi, di un uomo appassionato del calcio e della sua storia, un amante del collezionismo e del … Parma, Francesco Frignani.
Francesco ha 56 anni, sposato e con una figlia ventenne. Da ben trentadue anni ricopre il ruolo di Segretario Generale in una associazione di Pubblica Assistenza.
Francesco, come nasce il tuo amore per il calcio e per il Parma in particolare …
“Ho sempre giocato a “pallone”, come si usa dire, fin da piccolo nei cortili con gli amici. Poi a 6 anni la folgorazione: mio cugino mi portò allo stadio Tardini per Parma vs Pro-Vercelli, 2-0, la mia prima partita allo stadio. Mi comprò anche una bandiera che conservo con grande gelosia. Da allora iniziò questo grande amore per i colori gialloblù”
Il nostro amico prosegue con una precisazione …“Il calcio moderno mi piace purtroppo sempre di meno. Non riesco più a seguire le partite alla Tv come una volta, quando invece seguivo “Tutto il calcio minuto per minuto” alla Radio, altro fascino, altra poesia… sono sempre più legato al passato. Ricordo con grande entusiasmo e piacere la stagione sportiva che abbiamo vissuto con il Parma in Serie D dopo il fallimento del 2015 … piuttosto che tante stagioni in serie A nella mediocrità e quasi nel disinteresse. Invece quell’anno abbiamo respirato veramente la vera passione ed il vero entusiasmo. Ecco il calcio dovrebbe fare tanti passi indietro, ma purtroppo gli interessi economici che gli sono cresciuti attorno lo stritolano” …Un pensiero comune questo per tutti noi …
Entriamo ora nel vivo della collezione …“Io colleziono tutto ciò che riguarda la mia squadra del cuore … anche se il fulcro della mia collezione sono le maglie. Una passione che ho sempre avuto quella per gli indumenti e per le divise da gioco. Una passione che da bambino mi portò a recuperare dall’album Panini gli indirizzi delle sedi di tutte le società e scrivere poi loro per richiedere appunto una maglia … non mi arrivò mai niente. Nei primi anni ’90 invece un pantaloncino avuto da un giocatore del Parma alla fine della partita fece scattare in me questa incredibile passione per il collezionismo”
Quanto tempo dedica Francesco a questa grande passione …“Non riesco a quantificare … dipende dalle circostanze e dalle occasioni. Se a questo aggiungo gli impegni che ne derivano quali la Lega dei Collezionisti e il Museo del Parma … di tempo ne dedico molto … ma sempre con grande piacere”.
Il Museo del Parma … ce ne vuoi parlare?
“Certo … Il Museo del Parma è un sogno diventato realtà. Basti pensare che ho un articolo della Gazzetta di Parma con la mia foto ed una dichiarazione fatta nel 2006, in occasione di una mostra che abbiamo tenuto sotto i portici antistanti il Comune di Parma, dove dichiaravo che il sogno sarebbe stato quello di creare una mostra permanente all’interno dello stadio Tardini. Sogno che si è realizzato proprio in questo identico modo 10 anni dopo, nel 2016. Il tutto grazie alla nuova proprietà di soci parmigiani dopo il fallimento del 2015. Grazie ai suggerimenti e alle istanze del nostro gruppo di lavoro, composto da collezionisti e appassionati e costituito per dare vita alle manifestazioni per il centenario del 2013, la proprietà ha stanziato i fondi ed identificato i locali all’interno dello Stadio per il Museo. Un gruppo, il nostro, basato sulla stima e l’amicizia sulle cui basi è stata fondata nel 2016 la nostra associazione “Parma Museum onlus” che in collaborazione con il Parma Calcio ha sviluppato la nascita e creazione del Museo. Ora l’Associazione gestisce e si occupa delle attività all’interno dei locali. Il Museo per noi amici/collezionisti dell’Associazione è il punto di riferimento della nostra passione ed ora casa di tanti nostri cimeli”.
Come si svolge la tua “caccia” a pezzi nuovi …
“Stando sempre attenti a ciò che si vede online, a ciò che si “sente dire” su qualche maglia, a vedere se qualche tifoso allo stadio indossa qualche maglia “interessante”: può sembrare assurdo ma ho recuperato alcune maglie particolari proprio perché le ho viste indossate dai tifosi allo stadio … avvicinandomi poi gliele ho chieste”
Quali i pezzi che reputi migliori …
“Sicuramente e senza ombra di dubbio tutta la parte della collezione che riguarda le “maglie in lanetta” del passato. Ho tanti pezzi moderni che i collezionisti apprezzano molto, come le maglie delle varie finali degli anni’90, ma il fascino delle maglie in lanetta è assolutamente unico ed indescrivibile”
Quale il pezzo a cui sei più legato …
“E’ la prima maglia in lana recuperata. Mi è costata veramente tantissime energie per riuscire a portarla in collezione. Era di un ex giocatore di Parma e tifoso del Parma, ma non era la maglia che aveva indossato lui. Lo sono andato a trovare innumerevoli volte per convincerlo ma non c’era modo. Un lavoro sfiancante ed estenuante. Ma alla fine ci sono riuscito con molta soddisfazione. È una stupenda maglia crociata in lana della stagione 1972/73 che mi vide per la prima volta andare al Tardini e che si concluse con lo spareggio e la promozione in serie B”
Quale il pezzo più costoso?
“Più che un pezzo, mi piace sottolineare la stagione sportiva più “costosa”. È stata molto probabilmente quella del fallimento del 2014/15. In quell’annata il Parma cambiava sponsor sul retro praticamente ogni partita e per me ogni maglia con sponsor diversi è una maglia diversa e quindi da mettere in collezione. Per completare l’annata ho dovuto recuperare una trentina di maglie per avere tutte le varie differenze. È stato molto impegnativo e costoso”
Qualche aneddoto particolare di come sei arrivato a “mettere le mani” su un determinato pezzo …
“In occasione del centenario del Parma nel 2013, un amico mi ha dato appuntamento con un suo conoscente che aveva qualcosa di particolare da darmi. Mi reco all’appuntamento senza sapere niente e questo signore si presenta, scusandosi per come appariva il tutto, con una vecchia e piccola valigetta, un po’ malridotta e con qualche buco qua e là.
Apriamo insieme la valigetta e magicamente tutto piegato e ben riposto, spuntano fuori, la maglia del Parma crociata, i pantaloncini neri, i calzettoni e le scarpe chiodate del 1918/1920. Una maglia crociata, anzi un intero completo del Parma di inizio secolo. Mi sono dovuto sedere dall’emozione. Ho subito detto che era una cosa incredibile, dal valore inestimabile, mai vista prima e che mai mi sarei aspettato di vedere una cosa del genere. La stessa persona che me l’ha portata, raccontandomi che era di suo papà e che l’ha sempre conservata e portata con sé in tutti i traslochi che ha fatto nella sua vita, si è commosso vedendo la mia reazione.
Ho preso la valigetta e appena sono salito in macchina per rientrare, ho subito chiamato gli amici del Parma Calcio e l’azienda che stava preparando la ricostruzione della maglia celebrativa per festeggiare il centenario, in modo che potessero vedere il completo e fotografarlo per prendere spunto nei dettagli per la ricostruzione storica fedele. In casa tutte le sere andavo a vedere se la valigetta era al posto in cui l’avevo nascosta. Era per me un bene preziosissimo.
Il completo è stato poi esposto alla mostra del centenario nel 2013 ed ora lo esibiamo con orgoglio e fa bella mostra, al centro del nostro Museo del Parma all’interno dello Stadio Tardini, come punta di diamante dell’esposizione”
Cosa cerchi ancora, cosa vorresti assolutamente avere?
“Mi mancano alcune maglie degli anni 50/60. Sono difficili da recuperare ma ci spero sempre. La maglia in assoluto che vorrei avere, ma so che non si troverà mai, è quella del 1948/49, nera con la doppia banda orizzontale bianca ed al centro lo stemmone gigante del Parma. Quella è veramente il sogno impossibile”
Tua moglie cosa dice della tua passione? E i tuoi amici?
“Mia moglie sopporta da sempre questa mia passione. Conosce il piacere che ho in questo e anche se in giro per casa, negli armadi, creo sicuramente confusione, non ostacola i miei percorsi. Cosi come gli amici che sono tutti ben consapevoli di questi miei interessi. Quando parlo con loro mi ascoltano (e forse mi assecondano) nei miei discorsi e nelle mie spiegazioni sulle maglie”
Collezionare cosa ti trasmette?
“Il tempo che si dedica alla ricerca di un pezzo, il costo economico che ne consegue, è sempre ripagato dalla gioia di portare a casa un cimelio mancante. La gioia, il piacere di osservare, scrutare, analizzare ogni nuovo pezzo portato a casa sono emozioni uniche. È passione”
Ritieni che la tua collezione abbia un valore anche culturale?
“Credo che la mia collezione abbia soprattutto un valore culturale. Attraverso i cimeli si racconta il percorso, la storia ed il contesto storico di chi ci ha preceduto. Ogni cimelio è significativo e rappresentativo del periodo a cui esso appartiene. Ogni cimelio racconta il suo contesto sociale e storico. Ad esempio le maglie in lana di una volta che venivano usate per più anni, e da tanti giocatori diversi allorquando le squadre magari avevano solo una o due mute di maglie da gioco, son tempi ben lontani da ciò che avviene adesso dove ogni calciatore addirittura può disporre di due maglie per ogni singola partita. I palloni in cuoio, le scarpe chiodate, i gagliardetti ricamati a mano, ci aiutano a capire i contesti del passato. Raccontare i cimeli dovrebbe aiutare le nuove generazioni a capire da dove arriviamo e guardare avanti per capire dove non dovremmo andare …”
Un consiglio a chi voglia oggi intraprendere una collezione come la tua…
“Di andare avanti solo se si ha dentro tanto fuoco e tanta passione. Altrimenti non vale la pena investire tempo e soldi. Queste sono passioni che devono essere portate avanti nel tempo, e se una persona percepisce di non avercele dentro ma pensa che il recuperare qualche maglia sia solo uno sfizio estemporaneo è meglio che non ci investa risorse perché è tempo perso. Portare avanti e arricchire una collezione comporta un grande dispendio di energie … “
Grazie Francesco
Molto vi sarebbe da dire su i feraci talenti Parmigiani, gran parte de’ quali sono rimasti affatto sepolti nelle tenebre dell’oscurità. È antichissimo in Parma il gusto delle Belle Arti (Carlo Giuseppe Ratti)