È il caso di Marco Ciniero ventiduenne di Milano che, dopo la maturità scientifica, decide di studiare economia, precisamente Economia e Gestione dei Beni Culturali e dello Spettacolo “perché mi piace la cultura”, ci dice. Marco si iscrive all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano e, quando arriva il momento di preparare la tesi, la passione e lo studio si fondono … nasce “Il comportamento di consumo culturale: il ruolo svolto dal collezionismo di figurine”.
“Sono anche un grande appassionato di calcio”, prosegue il nostro amico, “… tifo Juve e quando posso cerco di vedere qualche partita dal vivo. Gioco e ho anche giocato, rigorosamente in porta. Il calcio mi ha poi fatto scoprire anche la passione per le figurine che ormai le considero quasi come dei santini”.
Marco con la Tesi e l’album Panini
Entriamo nel merito dello studio effettuato da Marco per l’elaborato finale …
Marco, una tesi particolare … come nasce l’idea …
Sì, sicuramente una tesi molto particolare. Ricercando un po’ in rete, successivamente, mi sono reso conto che forse sono stato il primo a portare questo argomento, molto di nicchia, in un elaborato universitario. Penso sia stato un mix di molti fattori che mi ha portato a intraprendere questa strada. In primis sono una persona alla quale non piace fare le cose “tradizionali”, non reputo di essere il migliore, ma mi piace distinguermi. Inoltre, la passione che provo per le figurine ha avuto certamente un impulso positivo, ma la voglia di portare qualcosa di “mio”, fortemente consigliato anche da mio fratello, ha reso possibile lo svolgimento della mia idea iniziale.
Come sei “partito”, quali le “cose” che hai fatto per prime …
Inizialmente ho contattato la prof.ssa Pedrini, persona molto gentile e sempre presente per chiarimenti, la quale è stata molto entusiasta del mio progetto. Successivamente ci siamo concentrati nel capire che taglio dare alla tesi e da lì ho analizzato le fonti da poter utilizzare. Un grande aiuto è stato certamente il libro che avevo letto giusto qualche mese prima per un esame: “Il sistema dell’arte contemporanea” di Fabrizio Poli. In questo libro c’era un bel capitolo dedicato al mondo del collezionismo di opere d’arte, in particolare alla figura del collezionista artistico, alla sua retrospettiva e psicologia.
Quali le difficoltà che hai incontrato …
Il mondo del collezionismo, specialmente quello delle figurine, è molto di nicchia e spesso, ingiustamente, sottovalutato. Trovare e reperire informazioni non è stato facilissimo, spesso gli articoli ripetevano sempre le stesse cose, non erano adatti o molto brevi. Altri c’entravano poco con il taglio che gli volevo dare. Pertanto, è stato un “lavoraccio” cercare le fonti e riuscire a raggiungere le caratteristiche richieste dall’Università. Altra difficoltà di cui mi sono reso conto soltanto quando ho iniziato a scrivere, è stata quella di riuscire a rendere la tesi scorrevole, senza “gradini” tra un paragrafo e l’altro e senza bruschi cambi di argomento. Infine ho dovuto tradurre alcune fonti dall’inglese e dal francese.
Collezionisti: hai conosciuto diversi personaggi … che mondo è?
… un mondo fantastico. Ogni oggetto della collezione ha una sua storia e di conseguenza viene trattato come un qualcosa di unico. Bisogna vedere ogni pezzo della collezione nell’insieme. Ad esempio, la figurina non è solo un pezzetto di carta con sopra stampata la foto del giocatore, quanto un piccolo tassello che rende la raccolta completa e quindi preziosa. Le collezioni possono definirsi opere d’arte e in quanto tali hanno valore di astanza e di testimonianza. Bisogna andare oltre a quello che è tangibile e capire il perché una certa raccolta manifesta quel determinato valore; quindi, come mai è così ricercata e richiesta dai collezionisti. Solitamente suscita in alcune persone forti emozioni e sentimenti o perché gli ricorda un periodo della propria vita oppure proprio per il fatto di essere ambita: possedere una rarità dona emozione.
Hai incontrato Gianni Bellini, “Mister Figurina” …, cosa hai appreso da lui in questo mondo …
Vero, ho scritto un piccolo capitolo sulla sua figura. È una persona molto disponibile e alla mano… Si vede che gli piace molto quello che fa e ciò che è riuscito a creare.
Il tutto è nato un po’ per caso. Lo conosco da diversi anni per via dei suoi numerosi articoli o interviste rilasciate, quindi, durante una degli innumerevoli lockdown in Lombardia, mi è venuto in mente di provare a scrivergli sui social… gli scrivo, un po’ imbarazzato, un semplice “Ciao, Lei è il più grande collezionista mondiale di figurine? Sono uno studente che sta scrivendo la tesi sul collezionismo di figurine” … lui si mostra subito felice ed entusiasta lasciandomi tutti i suoi recapiti per contattarlo telefonicamente o via e-mail. Da lui ho imparato molto di questo mondo. In primis la pazienza. A noi collezionisti non corre dietro nessuno, non dobbiamo fare a gara per chi finisce prima. Bisogna aspettare il momento migliore perché sul mercato si trovano sempre offerte economicamente vantaggiose. Altro elemento che ho appreso da Bellini è la generosità. Se a me non serve quella figurina perché doppia, perché tenerla? Darla ad un altro collezionista che la cerca significa che domani sarà lui ad aiutare te. Bellini, per esempio, è una persona generosissima. È risaputo che non vende nulla di quello che possiede, bensì lo scambia con qualcosa che, seppur difficilmente, non ha. Non mi ricordo bene quando lo disse, ma una volta ha dichiarato di poter scambiare un Mexico ’70 (il top degli album per chi non lo sapesse) per un album non in suo possesso. Infine, come testimonia anche il mio esempio, nel mondo del collezionismo si possono creare amicizie che col tempo si dimostreranno forti e durature. Sono ormai 8 anni che qui a Milano, la domenica mattina, sono puntualmente al mercatino di piazza Cordusio e penso di aver creato legami di amicizie abbastanza solidi.
In sintesi, a quali conclusioni sei giunto …
A diverse conclusioni. Dire “faccio il collezionista” non è propriamente corretto, ma sarebbe più giusto l’affermazione “sono un collezionista” perché un collezionista ha la dote di tenere tutto, non buttare mai nulla e soprattutto curare le proprie cose. Un collezionista è tale a 360°, poi si specializza meglio nella tipologia di collezionismo, ma questo è dato da interessi e piaceri personali. In secondo luogo, ho capito, anche se in parte già avevo un po’ intuito, come le figurine non siano soltanto un gioco dei ragazzi, bensì un grandissimo passatempo anche per i più maturi. Sia per i bambini sia per gli adulti, aiuta a mantenere la mente allenata e attiva: numeri di figurina, ordine crescente-decrescente, colore delle maglie, nomi e volti dei giocatori, stemmi ed altro ancora. Quello che a mio avviso bisogna ancora fare è far capire come questo tipo di collezionismo non è inferiore a nessun altro collezionismo. È al pari di quello delle macchinine, francobolli e monete. È soltanto meno sviluppato, ma è normale visto che non esiste da sempre a differenza degli altri appena citati.
Posso aggiungere io una cosa?
Certo …
Non mi aspettavo l’interessamento di una testata giornalistica, è un qualcosa di inaspettato. È successo tutto all’improvviso, forse troppo velocemente … Quello che posso dire è che, di certo, questa richiesta mi ha fatto molto piacere. Significa che c’è interesse per questo collezionismo e per i valori che volevo trasmettere. Penso dunque di aver lavorato bene e che i miei sforzi siano stati ricompensati. È sempre un onore essere intervistati … Ne approfitto per fare dei ringraziamenti …Innanzitutto, ringrazio la mia professoressa, nonché relatrice di tesi, Sabrina Pedrini perché se sto facendo quest’intervista è soprattutto merito suo che ha creduto e mi ha supportato in questo progetto. Successivamente è doveroso citare ancora una volta Gianni Bellini perché si è dimostrato una persona perbene, corretta e altruista. Mi sembra giusto condividere il bel gesto di Gianni: ha pubblicato un post inerente la mia tesi sui suoi social. Ringrazio inoltre te, Federico, perché mi hai cercato interessandoti al mio progetto. Parlando, abbiamo avuto modo di conoscerci un pochino e ho capito che condividiamo una bella passione: la cultura nel mondo calcistico. Infine, ringrazio tutta la mia famiglia che mi ha sempre supportato in questa idea che per alcuni era un po’ squilibrata. Chiudo con una speranza: spero che aumentino gli spazi, nelle fiere e nei mercatini, dedicati alle figurine. Negli Stati Uniti ci sono addirittura dei negozi dedicati, anche alle carte da gioco, nel quale comprare, vendere, scambiare e, perché no, chiedere informazioni circa alcune collezioni. Ecco sarebbe poi meraviglioso vedere nonni, figli e nipoti che entrano, scambiano, comprano e vendono felicemente le loro figurine.
Marco ha anche deciso che il suo lavoro sia disponibile, tramite le nostre pagine, a tutti coloro che lo volessero leggere. Lo trovate qui sotto, e “giocando” un po’ con i tasti potrete ingrandire, girare pagina etc.
Classe ’68, appassionato di un calcio che non c’è più. Collezionista e Giornalista, emozionato e passionale. Ideatore de GliEroidelCalcio.com. Un figlio con il quale condivide le proprie passioni. Un buon vino e un sigaro, con la compagn(i)a giusta, per riempirsi il Cuore.