(GOAL.COM di Stefano Silvestri – Foto WIKIPEDIA)
Il Vicenza di Guidolin raccontato in un bell’articolo di GOAL. Vi proponiamo un estratto
[…] Il Vicenza di fine anni 90 è l’impensabile che diventa realtà, è il piccolo che si fa grande e lascia la propria impronta su uno status quo un pochino meno solido rispetto a prima. Dopo il Verona di metà anni 80, prima della Grecia e del Leicester. Il trionfo in Coppa Italia del maggio 1997 rimane a oggi l’unico trofeo – assieme all’altra Coppa Italia, quella di C, conquistata nel 1982 – presente nella bacheca del Vicenza.
[…] Il Vicenza dei miracoli, che non è ancora il Vicenza-di-Guidolin, nasce e prende forma nel 1992-93. Sono anni bui, gli anni della Serie C1, dove la squadra è confinata ormai da sei campionati. Con tanto di spareggio thriller per evitare la C2 vinto contro il Prato nel 1990. Ma al sesto tentativo la promozione in B arriva.
[…] In panchina c’è Renzo Ulivieri. […] Ha il carattere non semplice dei toscanacci duri e puri e pure qualche mania scaramantica, come quella di indossare sempre lo stesso cappotto, anche sotto il sole di maggio. Il presidente è Pieraldo Dalle Carbonare, imprenditore del ramo tessile. […] Ulivieri rimane anche l’anno dopo, in Serie B. […] Il Vicenza si salva soffrendo, con due soli punti di vantaggio sul quartultimo posto. […] Il proposito per l’annata successiva è chiaro nella mente di tutti: salvarsi, ma stavolta senza troppi patemi. Il problema è che si dovrà farlo senza Ulivieri, che ha accettato di tornare in C1 per dare una mano al Bologna, altra nobile decaduta del pallone italiano. Così in panchina arriva un giovane Francesco Guidolin. E nulla sarà più come prima.
[…] Solo un anno prima, Guidolin era alla guida del Ravenna diretta concorrente del Vicenza. […] Il nuovo centravanti, per dire, è Roberto Murgita, che l’anno prima al Genoa il professore Scoglio avrebbe voluto utilizzare da… centrale difensivo: non il massimo dell’allegria.[…] Eppure il Vicenza, pian piano, si rende conto di poter ambire a qualcosa di più rispetto a una semplice salvezza. Inizialmente, se la difesa regge splendidamente l’urto, l’attacco non punge. E Murgita non segna nemmeno sotto tortura. Così la squadra di Guidolin infila una sfilza impressionante di 0-0 (a fine campionato saranno 12), tra cui uno contestatissimo contro l’Ancona a novembre. […] La musica cambia nel girone di ritorno, quando il Vicenza cambia completamente marcia. La promozione è realtà con 90 minuti d’anticipo. Terzo posto finale, dietro al Piacenza di Pippo Inzaghi e all’Udinese. I biancorossi riabbracciano quella Serie A che, con Paolo Rossi in rosa, avevano perso a Bergamo 16 anni prima. E il coro “Guidolin, Guidolin, noi vogliamo tanto bene a Guidolin” risuona festoso al Menti. Ad affrontare il 1995/96 nella massima serie è più di un elemento che due anni prima sgobbava in C: Mimmo Di Carlo, Fabio Viviani, Giovanni Lopez, ma anche Gilberto D’Ignazio (D’Ignazio Pulpito, come recitano gli almanacchi). […] La banda Guidolin chiude nona.
[…] E alla seconda stagione in A, ovvero il 1996/97, il Vicenza si prende le copertine. Inizia con un formidabile 4-2 a Firenze con poker di Otero, e a novembre è addirittura primo in classifica da solo grazie a un 2-0 alla Reggiana. […] E intanto, senza troppi clamori, prosegue parallelamente anche l’avventura in Coppa Italia.
[…] Ora c’è il Bologna. Sulla cui panchina, ironia del destino, siede quel Renzo Ulivieri da cui tutto è partito. Il Vicenza si impone per 1-0 al Menti grazie a Murgita, replicando il contestato 2-0 in campionato segnato dall’espulsione nel primo tempo di Kennet Andersson, reo di essersi recato dal proprio allenatore per protestare nei confronti di qualche decisione arbitrali: […] il Vicenza, che in campionato si avvia verso l’ottavo posto sfiorando per il secondo anno di fila la zona UEFA, è in finale di Coppa Italia. L’avversario è il Napoli. […] Il 28 maggio, scrive la storia: Maini porta la gara ai supplementari, Caccia si fa espellere per una gomitata a Viviani. E dal 118′ al 120′ la storia prende compimento. Maurizio Rossi, quello che ha sempre sbagliato i goal facili e segnato quelli più complicati, batte Taglialatela in tap-in. Palla al centro ed è Alessandro Iannuzzi, romano e laziale doc, a fuggire indisturbato verso la porta di ‘Batman’ e depositare in rete la palla del 3-0. La Coppa è del Vicenza. Giò Lopez, il capitano, la alza al cielo. Il sogno è realtà.
[…] Coppa delle Coppe, quindi. […] L’emozione dell’esordio è superata e il resto del percorso sarà ancor più entusiasmante. […] È semifinale. Contro il “Cèlsea”, ovvero il Chelsea, come si augurava Di Carlo. […] La doppia semifinale col Chelsea degli italiani (Vialli, Zola, Di Matteo) entra di diritto nelle pagine indimenticabili del calcio italiano. A Vicenza la definiscono ancor oggi “la partita della storia”, con tanto di targa per ricordare il punto più alto in 100 e passa anni di vita.
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