La Penna degli Altri

Inseguendo Tango e Super Tele. Una corsa lunga 50anni

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L’ECONOMIA DEL CORRIERE NORD OVEST (Giorgia Mecca) – Sono stati l’infanzia di ogni bambino cresciuto dopo gli anni Settanta. Quando ancora esistevano i cortili e l’usanza di viverli, i pomeriggi di primavera ed estate avevano tre protagonisti, il Super Tele, il Tango e il Super Santos, gli iconici palloni leggeri e colorati che si usavano per giocare a calcio, pallavolo, basket, qualunque cosa pur di non stare fermi. Cento milioni di esemplari venduti, i primi pezzi a duecento lire, quindi per tutte le tasche. Ancora oggi nelle città di mare non esiste un negozio di articoli da spiaggia che, tra creme solari e secchielli, non li esponga in vetrina. I simboli della nostra nostalgia arrivano dalla Langhe, e più precisamente da Gallo d’Alba, da sempre sede della Mondo, l’azienda fondata nel 1948 da Elio e Ferruccio Stroppiana che inizialmente doveva occuparsi di riparare gomme bucate e che invece, è diventata il palcoscenico su cui si esibiscono i migliori atleti del mondo. Non solo vigne, nocciole e tartufi dunque, la provincia di Cuneo è famosa in tutti gli stadi, i campi, le palestre del pianeta anche per la gomma, giocattoli e pavimentazioni e installazioni sportive.

[…] La Mondo spa, 215 milioni di ricavi e 9mila addetti, sarà anche a Tokyo il prossimo agosto […] Dal cortile delle nostre case agli stadi delle notti magiche della Champions League, dai calci di rigore tirati negli intervalli a scuola (quando si poteva e quando si potrà) ai gol di Cabrini e Tardelli durante i Mondiali del 1982, le nostre madeleine sono tutte confezionate dalla stessa azienda che rivendica con orgoglio il proprio luogo di appartenenza, la provincia della provincia […]  i palloni che qui vengono assemblati hanno fatto e continuano a fare la storia del made in Italy. «L’anno prossimo, per festeggiare i cinquant’anni del lancio dei prodotti storici dell’azienda, produrremo una nuova linea creata con formula biologica al cinquanta per cento. Si chiamerà bioball e ci permetterà di produrre il 5o per cento di emissioni Co2 in meno […]”

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