Le Interviste degli Eroi

ESCLUSIVO – Intervista a Roberto Scarnecchia: “Falcao il compagno più forte. Platini e Maradona? Entusiasmanti”

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GLIEROIDELCALCIO.COM (Andrea Gioia)

Reinventarsi senza lasciare da parte l’infinita passione per il calcio

Per l’intervista di oggi raggiungo uno dei protagonisti della prima Roma di Liedholm, un giovane romano che seppe costruirsi una carriera partendo da quei colori che sarebbero ritornati grandi per tutto il decennio ’80.

Roberto Scarnecchia, sul finire dei ’70, era un calciatore esplosivo, veloce, con un grande futuro. Mi faccio raccontare i primi passi nel mondo del pallone e quelli con i colori giallorossi … “Ho iniziato come tutti i bambini nell’oratorio sotto casa, all’EUR. Giocavamo sotto i campi della nostra scuola, il Massimiliano Massimo. A 15 anni mi ha preso l’ALMAS ROMA, una delle squadre più importanti della capitale. Faceva la Serie D all’epoca. A 17 anni feci 34 partite e 7 gol nei dilettanti e allora andai a provare nella Primavera della Roma. L’allenatore era Liedholm. Quell’anno andò via, ma disse al presidente Anzalone di prendermi e di non farsi sfuggire quel ragazzino”.

L’esordio nel massimo campionato era una traguardo che in pochi erano in grado di raggiungere in giovanissima età … Ho esordito a 18 anni in Roma-Milan. E’ stato fantastico, davanti a 90.000 persone. Per me era tanta roba. Quella squadra non era ancora la corazzata che ha iniziato a costruirsi con Viola e Liedholm. E’ iniziato un ciclo che è durato fino al 1985. Io ho vinto due Coppa Italia e un Campionato che mi sento addosso, nonostante quell’anno sia andato via a Ottobre. C’erano giocatori importanti che mi hanno fatto crescere: Di Bartolomei, Falcao, Pruzzo, Nela, Turone, Conti, Ancelotti, Bonetti etc. E poi avevamo un presidente straordinario che era Viola. Tutte queste componenti mi hanno portato a fare una carriera brillante”.

Scarnecchia era in campo il 10 Maggio del 1981, il giorno di Juventus – Roma e del famoso gol annullato a Turone“Una partita molto tirata e tesa, con una espulsione. Poi ci fu un gol regolare che venne annullato incomprensibilmente”.

L’addio alla sua squadra, con la quale aveva iniziato un percorso durato cinque anni, portò Scarnecchia a giocare con compagini del calibro di Napoli, Milan e Pisa. Naturale chiedergli un ricordo su quegli anni … “Andai al Napoli perché avevo tanto mercato. Diciamo che feci un salto di qualità anche dal punto di vista economico. Ricordo che arrivò Pesaola al posto di Giacomini e ci salvammo. Io giocavo con due grandi stranieri come Krol e Diaz. Sono stato molto bene. Poi andai al Pisa di Anconetani, un presidente vulcanico. Giocavo con Berggreen, Criscimanni, Sala, Kieft. Dopo quella stagione Liedholm mi volle fortemente a Milano. Un bellissimo Milan. Ritrovare Agostino ed il mister fu emozionante. Feci anche gol nel derby e, da quel momento, divenni uno degli idoli dei tifosi”.

Dopo l’esperienza milanese, per Scarnecchia si aprirono le porte del Barletta, squadra che ambiva a salire in Serie B. Una squadra ed una città alla quale l’ex centrocampista rimane molto legato … “Ci fu un’offerta importante. C’era un progetto che mi ha entusiasmato fin dall’inizio. Io sono legatissimo alla città e alla tifoseria. Noi abbiamo avuto successo in quegli anni e la gente si ricorda di quella squadra. Il presidente voleva vincere ed abbiamo vinto. Mi presero per quello e feci parecchi gol. Lo stadio era strapieno, sempre. Ricordo la partita con il Licata, su un campo di terra: vincemmo 1-0 grazie ad una punizione. L’anno dopo siamo anche riusciti a salvarci”. 

Come sempre, alla fine di ogni intervista, chiedo quali sono stati i compagni e gli avversari più forti“Come squadra sicuramente la Roma. Il compagno più forte, se proprio devo scegliere, scelgo Falcao. Ci teneva a me perché vedeva delle potenzialità. Come avversario, la lotta è tra Platini e Maradona: erano entusiasmanti”.

Grazie Roberto.

 

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