(ALTARIMINI.IT di Stefano Ferri – Foto SANMARINORTV)
Intervista di Alta Rimini ad Andrea Tentoni, longilineo attaccante della Seria A anni ’90. Ecco uno stralcio.
[…] Se non fosse stato per una maledetta coxartrosi la carriera di bomber di Andrea Tentoni sarebbe stata più lunga e sicuramente più ricca di soddisfazioni.
[…] Andrea Tentoni, siamo nella stagione 1991-1992. Che succede?
[…] “La Vis Pesaro sale in serie C1 centrando il primo posto beffando la Carrarese allenata da Gigi Simoni. Realizzo 11 gol in 34 partite. […] Mi prese il ds Gianni Cioncolini. […] L’Ancona fu lungimirante: penso che sotto sotto non credesse fino in fondo in me, ma si tenne sempre la metà del cartellino”.
[…] Torniamo al Pesaro…
[…] “Mi aveva richiesto anche la Lodigiani Roma in cui c’era Luca Toni. L’offerta era uguale, gli obiettivi anche, io puntai allora sul Pesaro per avvicinarmi a casa. […] Il mister era Attardi. C’era Olive a centrocampo (9 reti), Pazzaglia mio partner in attacco (13) , Gasperini, l’attuale allenatore dell’Atalanta, era il nostro faro. In difesa Mosconi che era al Rimini in cui esordii nella stagione di Giancarlo Galdiolo. Appena mi vide, Mauro esclamò stupito: ‘Ma guarda te chi abbiamo preso!’ “.
[…] Uno stupore in senso negativo?
[…] “Certamente. […] Andammo a giocare nel profondo sud, su campi infami, in ambienti caldissimi. I casi erano due: o sfondavi o smettevi di giocare”.
[…] Lei ha sfondato.
[…] “A Potenza segnai il gol vittoria. Per arrivare dal pullman al campo c’era una scalinata, al ritorno bisognava salire i gradoni. Dopo l’assedio di un’ora nello spogliatoio, venimmo presi a sassate per ritornare sul pullman”.
[…] Ce ne racconti un’altra.
[…] “A San Giuseppe Vesuviano il 30 dicembre del 1990, lo ricordo ancora, su un campo in terriccio perdemmo 1-0 con un gol nella ripresa in palese fuorigioco. Segnalo che nell’intervallo due, tre individui sconosciuti entrarono nello spogliatoio dell’arbitro. Chissà cosa si saranno detti… – ridacchia Tentoni – A Torre del Greco dei tifosi ci fecero vista in ritiro intimandoci di perdere e così fu: per fortuna il Latina era già salvo. Al di là di tutto, fu un anno bellissimo che ricordo volentieri”.
[…] Riassumiamo. Dal Latina cessione al Pesaro. Promozione dalla C2 in C1 della Vis e Tentoni finisce alla Cremonese in serie B.
[…] “Prima di Pesaro-Carrarese mister Simoni mi fa sapere che avrebbe lasciato il club toscano a fine stagione e mi avrebbe voluto con sé alla Cremonese con cui aveva già l’accordo. E così fu. In attacco siamo io, Dezotti e Florjancic”.
[…] Morale?
[…] “Vinciamo 3-0 e il sottoscritto realizza una doppietta. Infiliamo una serie di otto vittorie di fila, segno con continuità e alla fine il mio bottino sarà di 16 reti. Inaspettato ad inizio stagione. Anche Dezotti chiude in doppia cifra. La Cremonese finisce al secondo posto e sale in serie A. […] In quella stessa stagione alziamo pure il torneo Anglo Italiano vincendo a Wembley la finale contro il Derby County per 3-1 con mio sigillo dopo essermi procurato il fallo da rigore del 2-1″.
[…] E Tentoni si ripete dimostrandosi un attaccante da massima serie.
[…] “Mi tolgo delle belle soddisfazioni: doppietta al Napoli alla seconda giornata, i miei primi gol in serie A a 24 anni, colpaccio per 2-1 all’Olimpico con rete decisiva. […] Per me sono 11 i gol alla fine del campionato”.
[…] Entra nell’orbita della Nazionale di Sacchi in vista del Mondiale di Usa 94.
[…] “Avevo anche parlato col Ct, mi aveva messo in allarme. […] Invece a metà stagione mi colpisce la varicella che mi debilita profondamente tanto che tornerò a segnare solo nell’ultima giornata”.
[…] L’anno dopo si ripete. Sette gol, ancora con mister Simoni in panchina.
[…] “Arriva Enrico Chiesa. […] Cambio il mio modo di giocare, mi adatto a fare la prima punta snaturandomi un po’. […] Il gruppo era eccezionale, nei momenti difficili si compattava e accettava anche di andare in ritiro quando Simoni lo chiedeva: ad un certo punto era diventato una scaramanzia”.
[…] Mister Simoni di lei disse: Tentoni è il più forte centravanti se si gioca in contropiede.
[…] “Simoni è il tecnico che mi ha dato di più. Era un signore. Se avevi bisogno, lui c’era sempre. E quando sceglieva un calciatore guardava l’aspetto umano perché i successi di una squadra dipendono anche dalle qualità morali dei giocatori. Aveva ragione”.
[…] Il marcatore più forte?
[…] “Senz’altro Vierchowod, mi ha fatto soffrire, era molto più tosto di Ferrara e Cannavaro, ad esempio”.
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