Cambio di programma nella mia scaletta delle pubblicazioni, dovuta, purtroppo, alla recente scomparsa della voce narrante delle partite di calcio della mia infanzia ed adolescenza: il mitico Bruno Pizzul. Voglio quindi omaggiarlo con una maglia di una competizione che, nonostante non sia andata come speravamo, è rimasta nei nostri cuori anche grazie alle sue bellissime telecronache: sto parlando chiaramente di Italia ’90.
La maglia
La maglia è quella dell’Italia ed è quella indossata nel mondiale italiano del 1990, quello delle notti magiche inseguendo un gol, come cantavano Edoardo Bennato e Gianna Nannini in quel di San Siro l’8 giugno 1990, prima della partita inaugurale tra Argentina e Camerun, raccontataci proprio dal grande giornalista friulano.
Il tricolore invertito sul colletto e lo stemma della Nazionale
Il numero 10 in flock
La maglia non ha bisogno di presentazioni: è ovviamente a manica corta in cotone misto acrilico ed è prodotta dalla Diadora, fornitore ufficiale della nazionale azzurra fin dal 1985. Essa presenta il classico “tricolore invertito” ai bordi del colletto e delle maniche, vale a dire con i colori della bandiera italiana speculari rispetto a quelli presenti sulle maglie della Nazionale fino al 1990.
Troviamo, poi, le due etichette parallele al colletto, quella della Diadora e quella con le taglie internazionali. Nella parte di sinistra, troviamo, cucito, lo stemma della Nazionale Italiana, di forma circolare, costituito da un tricolore, dove nella parte bianca, in basso troviamo la scritta “FIGC”; nella parte di sinistra le tre stelle che rappresentano, ovviamente i tre mondiali vinti a quell’epoca e la scritta “Italia” nella parte superiore.
Come molti sapranno, al Mondiale italiano, gli azzurri utilizzarono solamente la prima maglia. La maglia resterà con queste caratteristiche fino al 1991.
Chi ha indossato la maglia n°10 a Italia ’90: Nicola Berti
La maglia, sul retro, reca il numero 10 in vellutino di colore bianco. Questo numero importante, data la numerazione in ordine alfabetico per ruolo, fu assegnato al centrocampista interista Nicola Berti. Nativo di Salsomaggiore e cresciuto nelle giovanili del Parma, Berti ha vissuto la più significativa esperienza all’Inter dove trascorse ben 10 anni di carriera (1988-1998), dopo essersi messo in luce nella Fiorentina. Per lui 39 presenze e 3 gol in azzurro. Esordì contro la Norvegia in amichevole nel 1988 e a Italia 90 entrò in campo contro USA, Cecoslovacchia, Uruguay e nella finalina con l’Inghilterra, la partita di questa maglia. Fu presente anche nella spedizione americana di quattro anni dopo.
Un primo piano di Nicola Berti durante il Mondiale
La partita che nessuno avrebbe voluto giocare: Italia-Inghilterra
La mia maglia appartiene alla finale per il terzo e quarto posto giocata al San Nicola di Bari il 7 luglio 1990. Arrivarono a giocarci due squadre che non avevano mai perso sul campo, l’Italia e l’Inghilterra e per i britannici non era, di certo, una novità: era già successo a Spagna ’82 di venire eliminati senza sconfitte. Le due grandi deluse dalla lotteria dei rigori diedero vita a un bel match nella bellissima cornice di pubblico dell’astronave progettata da Renzo Piano. Berti entrò al minuto 67 per dare il cambio a Gigi De Agostini.
La partita fu vinta dagli azzurri con gol di Baggio e Totò Schillaci su rigore che si laureò capocannoniere del Mondiale, staccando proprio l’inglese Gary Lineker. Per gli inglesi, il futuro barese David Platt. Le reti furono realizzate tutte negli ultimi venti minuti di gara. La maglia fu scambiata con il calciatore inglese Mark Wright da cui proviene.
Berti e Platt durante la partita
Grazie Bruno per tutti i ricordi che mi hai regalato e le partite che ci hai raccontato!
Bruno Pizzul a Italia 90
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