(GLIEROIDELCALCIO.COM di Antonio Capotosto)
‘Abbracciamoci’, titolò il Corriere dello Sport il 2 luglio 2000. Il giorno della finale dell’Europeo in Belgio e Olanda. A Rotterdam Francia e Italia si contendevano l’undicesima edizione della kermesse continentale: la vincitrice avrebbe conquistato il trofeo per la seconda volta. In semifinale i transalpini avevano eliminato il Portogallo grazie al golden gol di Zidane su rigore, dopo che Henry aveva annullato il vantaggio lusitano di Nuno Gomes. ‘Les Bleus’ arrivavano all’ultimo atto con i favori del pronostico. Nel primo tempo nessuno trovò il guizzo vincente, con un tiro-cross di Henry che scheggiò il palo. Al decimo della ripresa gli azzurri sbloccarono il risultato: colpo di tacco di Totti per Pessotto, cross dalla destra e gol di Marco Delvecchio. Gli uomini di Zoff ebbero l’occasione per chiudere il match con Del Piero, ma niente. I minuti passavano e a tempo scaduto gli italiani si preparavano a scendere in piazza, pronti a sventolare il tricolore con una sciarpa azzurra al collo. Soprattutto coloro che non avevano vissuto il 1982. ”Papà, nonno, mi spiegate che cosa si prova a veder vincere la Nazionale?”. “Tra poco lo scoprirai”. Ma le partite finiscono quando l’arbitro fischia e così arrivò il pareggio francese con Wiltord: tiro di sinistro, il pallone passò sotto le gambe di Nesta e la mano di Toldo. Il sogno si trasformava definitivamente in incubo al min. 103, quando David Trezeguet scagliò un sinistro implacabile sotto la traversa. Francia Campione d’Europa, quando il Vecchio Continente si era preparato a tingersi d’azzurro. Questa è la storia di una squadra arrivata in Belgio e Olanda in un mare di critiche e tornata in patria tra gli applausi degli italiani. Tutti tranne uno: Silvio Berlusconi, che contestò Dino Zoff. Il 3 luglio il ct diede le dimissioni, nel giorno del secondo anniversario dall’eliminazione della Nazionale di Cesare Maldini al Mondiale di Francia. La rivincita dell’Italia arriverà sei anni dopo. Ma questa è un’altra storia.